Quel vamos urlato a gran voce dopo il rigore parato al futuro attaccante juventino Amauri doveva essere il riscatto di una stagione balorda. Per lui e per la Lazio. Ma Fernando Muslera e la sua squadra ci hanno abituato ad amnesie colossali. Ed ecco che nel finale di Lazio-Palermo, la prodezza del portiere uruguaiano (in campo per linfortunio di Ballotta) viene cancellata da unuscita maldestra che regala al brasiliano la rivincita. Inutile aggiungere che Amauri farà il bis a tempo scaduto, soffiando anche la vittoria ai biancocelesti che avevano condotto la partita dopo il vantaggio con un penalty di Pandev.
Così leroe Muslera torna a essere quello incerto della serata disgraziata con il Milan e del pomeriggio di un mese fa con il Siena. A ottobre furono i rossoneri Kakà e Gilardino a ringraziare, lo scorso 13 aprile il difensore toscano Loria. Ma la storia di Muslera, 22 anni il prossimo 16 giugno, otto presenze e 14 gol subiti, fa il paio con la strana annata della Lazio. Lacquisto del portiere sudamericano - che il presidente Lotito disse di avere strappato alla concorrenza di Arsenal, Benfica, Inter e Juve per la «misera» cifra di 3 milioni - fu in realtà una soluzione di emergenza. Il vero obiettivo per la sostituzione di Peruzzi era largentino Carrizo, il cui tesseramento si bloccò per lerrata richiesta di passaporto comunitario.
Uno dei tanti errori, solo in parte «rimediati» a gennaio.
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