Un anno fa limmagine del ministro sparato nel vuoto fece il giro del mondo. E ieri Fabio Mussi è tornato a Genova per inaugurare il Festival della scienza. «Qui mi diverto come un bambino - ha detto il responsabile dellUniversità e Ricerca-. E i bambini, divertendosi, imparano». Ad accoglierlo cerano le autorità cittadine e gli organizzatori del Festival. «Un Festival che cresce e si finanzia da solo, grazie agli sponsor - ha ricordato la presidente, Manuela Arata-. Per guadagnare prestigio internazionale, però, ci sarebbe utile ottenere il riconoscimento di Festival nazionale delle scienza». Subito arriva la risposa la Mussi: «Una risposta affermativa, il nostro patrocinio dà peso internazionale. I fondi? Vedremo» aggiunge, prima di lanciarsi in una serie di esperimenti.
«Giri questa leva, ministro, e il mondo va in pezzi!». Nel ventre di Palazzo Ducale i visitatori scoprono come funzionano le placche terrestri (Mussi prova anche a ricostruire il mondo appena mandato in pezzi), vedono filmati tridimensionali con occhialini speciali, osservano modelli di vulcano che fumano ed eruttano. A bordo di un trenino, ministro e autorità si spostano al Porto Antico al padiglione sugli effetti speciali (vedi articolo in basso). Mussi, indossato un cappotto di pelle nero come lattore Keanu Reeves, viene proiettato dentro una scena del film Matrix. È in corso un combattimento e Mussi guarda braccia e gambe agitarsi intorno a lui. «Fai qualcosa, Fabio!» gli urla il sindaco Marta Vincenzi, fascia tricolore al petto, mimando una mossa di karate. Si passa poi alla saletta dei film multimediali. «Si è emozionato, ministro, vedendo uscire dal video lastronave?» chiedono a Mussi. «Ma col governo è abituato alle emozioni forti!» dice ad alta voce Claudio Burlando, presidente della Regione, provocando una risata generale.
Gli eventi nei 13 giorni del Festival saranno 530. «Distribuiti in 13 centri della Liguria - ricorda Vittorio Bo, il direttore - Lanno scorso i visitatori sono stati 250mila, il 25 per cento arrivava da altre regioni o Paesi». Perché la scienza, ricorda Gaetano Bignardi, il rettore delluniversità, interessa sempre di più: «L81 per cento degli italiani vuole partecipare alle scelte sulla ricerca». Il ministro, interrogato sui finanziamenti, è ottimista: «Abbiamo più soldi di un anno fa». «Ma troppi giovani fanno ricerca da precari nelle industrie del ponente» ricorda Alessandro Repetto, presidente della Provincia.
Si deve urlare per superare le voci dei bambini che con gli animatori del Festival compiono gli esprimenti. Pochi i disguidi, ieri. Una classe di Cogoleto, alle 9, ha trovato chiusa la mostra prenotata ai Magazzini del cotone. Lorganizzazione si è subito attivata, spostando la visita alle 14.
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