Musso: «Alloggi a rotazione per gli sfrattati»

Musso: «Alloggi a rotazione per gli sfrattati»

Il problema è comune a molti proprietari di casa: «Non si fidano a dare in affitto l’alloggio perché hanno paura che, alla scadenza del contratto, gli inquilini non se ne andranno. E così in città ci sono 17mila case sfitte». Parte da qui Enrico Musso, candidato sindaco della Cdl, per spiegare la sua idea: «Il Comune crea 200-300 nuovi alloggi ogni anno. Una parte (mettiamo 100) potrebbe essere usata per sistemare a rotazione gli inquilini che, alla scadenza del contratto, non sanno dove andare. Questo spingerebbe i proprietari ad affittare. Genova ha avuto 900mila abitanti, oggi ne ha 600mila: si devono recuperare alloggi esistenti, non pensare solo a costruire alloggi pubblici».
Musso lo spiega all’Ape-Confedilizia, l’associazione dei proprietari di case. Con lui c’è Renata Oliveri, candidata della Cdl alla Provincia, critica sulle politiche del Comune in fatto di Ici: «Chi ha governato per 30 anni dovrebbe spiegare perché ha fatto una politica punitiva sulla casa». Musso ribadisce la sua ricetta: «Abbasserò l’Ici (che sulla prima casa oggi è al 6 per mille) recuperando i soldi dalle spese inutili del Comune, pensiamo alla lunga serie di società nate per i servizi. E risparmierà di più chi ha case di valore inferiore». Poi aggiunge: «Vorrei dimezzare l’imposta per chi affitta la casa con i contratti a canone agevolato. Oggi a Genova è il 4 per mille e potrei abbassarla al 2. I minori introiti (900mila euro) sarebbero compensati dal fatto che più persone decidono di affittare con questi contratti, a un canone più basso per l’inquilino».
È una questione che interessa anche ai proprietari. «In città solo il 20 per cento delle case è dato in affitto e di queste circa metà con un contratto a canone concordato» ricorda Nicolò Minetti, presidente di Ape-Confedilizia. Il modello, messo a punto dai sindacati di inquilini e della proprietà, permette al padrone di casa di pagare meno tasse (il 30 per cento) e a chi è in affitto di avere un canone inferiore a quello di mercato (circa il 30 per cento, varia a seconda dei quartieri) e qualche agevolazione fiscale. «Dobbiamo salvare il mercato degli affitti, così daremo una mano anche ai giovani - aggiunge Minetti-. Per spingere questo tipo di contratti abbiamo stretto un accordo con due banche che mette al riparo i proprietari dai mancati pagamenti. Ma servono altre garanzie».
Sotto accusa finisce la politica dell’edilizia pubblica. «Prepariamoci a sentire promesse irrealizzabili - sorride la Oliveri-. La Provincia non ha molte competenze in tema di casa. Ma se diventerò presidente, non aumenterò (e magari farò scendere) la tassa ambientale». Potrà agevolare però il risparmio energetico: «Voglio ridurre la burocrazia per chi installa i pannelli solari, cosa importante anche per l’entroterra. E darò attuazione al piano rifiuti».
All’incontro c’erano anche i rappresentanti degli inquilini.

«Il Comune deve rilanciare il fondo di sostegno alle persone che non sono in grado di pagare l’affitto - dice Giovanni Avanzolini dell’Aniag-. Ci sono persone, anche anziane, che per pagare l’affitto (e restare nella casa dove vivono da sempre) non mangiano».

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