Fuori dai giochi? Manco per idea. Enrico Musso non ci ripensa del tutto, almeno non ancora. Ma non smentisce di essere tra i candidati alla carica di sindaco nel 2012. Lo fa dopo aver incontrato, ieri allora di pranzo, gli aderenti della Fondazione Oltremare che sono accorsi numerosi per sentire cosa il parlamentare avesse da dire dopo il suo defilarsi dalla candidatura in pectore per il Pdl. Il coro è stato unanime: ripensaci. E se, mentre lala più oltranzista e pidiellina gli ha chiesto un passo indietro («vai avanti con il partito») i border line della Fondazione sono stati molto più espliciti: «vai avanti da solo».
Ovvio che Musso, a tre giorni di distanza dallabbandono, non abbia cambiato del tutto versione dopo lannunciato addio ma il suo discorso è chiaro e riguarda la Fondazione che andrà avanti come progetto politico ed entro i primi di luglio esprimerà un programma di massima per la città: «Il progetto di Oltremare è un progetto Genova centrico - spiega Musso -. Vedrete che il nostro lavoro sarà difficile da ignorare. Per tutti. Chi ha aderito alla fondazione mi ha fatto capire che non sarebbe giusto mollare e andremo avanti. Magari potremo esprimere un nostro candidato e non è detto che sia io, ma qualche altro in fondazione. Ovvio che il mio ruolo di parlamentare Pdl cocci con quello di candidato sindaco per un altro progetto distinto da quello del centrodestra: in quel caso dovrei fare delle valutazioni». Dichiarazione che fa capire come Musso sia ancora interessato alla scadenza del 2012: «Ho lavorato sul progetto negli ultimi 3 anni e mezzo. Mi spiacerebbe lasciarlo; sulla mia candidatura vediamo -precisa -. Ad oggi niente può essere escluso anche se sono convinto che oltre a me ci siano altri elementi che possano raccogliere consensi: se il Pdl imparasse a guardare in giro se ne renderebbe conto, nella mia fondazione ci sono nomi papabili. Il mio interesse primario è quello di dare una sveglia a questa città».
Il progetto politico, un po più articolato, passerebbe da un Musso candidato «autonomo» appoggiato dalla sua lista Oltremare che potrebbe raccogliere intorno a sé lalleanza dei partiti del centrodestra. Magari con il benestare di Silvio Berlusconi che Musso ha sentito nelle scorse settimane: «Ma abbiamo parlato di altro - precisa -. È ovvio, però, che in questi mesi mi sia mosso pensando di avere il suo appoggio. Anche se mi chiamasse domani la mia decisione non cambierebbe nellimmediato, cè bisogno di tempo per ragionare sugli scenari futuri».
Ieri il consigliere regionale del Popolo della Libertà Matteo Rosso ha fatto una nuova retromarcia rispetto alle critiche al professore ed è tornato a smentire la sua di candidatura: «Io non ho mai pensato di volermi candidare a sindaco di Genova - ha commentato Rosso -; non sono neppure primo sul sondaggio de Il Giornale per i preferiti a Palazzo Tursi, sono secondo. Musso oggi è il nostro candidato. Ho delle posizioni diverse da lui, ma è legittimo averle». Il senatore non commenta limitandosi a dire che rispetta tutti i membri del partito e facendo anche unapertura rispetto ad un ruolo di leadership in un Pdl che appare smarrito dopo luscita di scena di Claudio Scajola: «Il Pdl mi ha sempre favorito. Sono stato indicato prima come sindaco, poi come parlamentare. Sono un militante ed un eletto e se mi venisse chiesto mi farei coinvolgere nelle attività interne».
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