Raffaela Scaglietta
da Roma
Il ministro degli Interni Giuliano Amato getta acqua sul fuoco, convoca due riunioni e cerca di spegnere le polemiche provocate dal manifesto anti-israeliano pubblicato dallUnione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (Ucoii), che hanno infiammato i giornali di questa mezza estate già calda sulla questione israelo-libanese.
Giovedì prossimo, Amato riunisce il Comitato contro la discriminazione e lantisemitismo, invitando anche il presidente dellUnione delle comunità ebraiche italiane (Ucei), Renzo Gattegna. Mentre per lunedì prossimo è prevista la riunione della Consulta per lislam italiano, istituita con un decreto legge dallex ministro degli Interni Giuseppe Pisanu neanche un anno fa, organismo che vede lUcoii membro costituente.
«Questa riunione serve ad approfondire i provvedimenti che vanno presi per combattere ogni forma di intolleranza» ha dichiarato ieri Renzo Gattegna, presidente dellUcei. «Lincontro può servire a uno scambio di idee», ha continuato Gattegna, scegliendo così di percorrere una via moderata, nonostante le brutali provocazioni dellUcoii.
La decisione di convocare la Consulta per lIslam è stata accolta positivamente anche dalla comunità araba italiana moderata. «È una dimostrazione di grande sensibilità e di rispetto verso lIslam in Italia, la decisione di invitare i membri della Consulta», ha detto al Giornale il vicepresidente della Coreis (Comunità religiosa islamica)Yaha Sergio Pallavicini. «Di sicuro quelle uscite giornalistiche dellUcoii dimostrano una scarsa responsabilità culturale con non ha niente a che fare con lIslam italiano - ha continuato Pallavicini -. Da quando è stato pubblicato lannuncio sono in contatto con la società civile islamica italiana, che è molto preoccupata. Certo se il ministro Amato dovesse decidere di espellere lUcoii dalla Consulta, io appoggerei la decisione». «Del resto - ha aggiunto il vicepresidente della Coreis - già quando il ministro Pisanu invitò lUcoii a partecipare ai lavori della Consulta islamica, io espressi i miei dubbi e votai in senso negativo». «È stata una brutta scivolata e ora lUcoii deve giustificarsi» ha concluso Pallavicini che ieri, durante un collegamento radiofonico, ha cercato di chiedere spiegazioni ad Hamza Roberto Piccardo, segretario dellUcoii, ma la linea telefonica è caduta e il confronto pubblico si è interrotto sul nascere.
Dopo la parziale autocritica in unintervista alla Stampa («è stato un errore mediatico»), ieri Piccardo ha usato ancora toni forti, ha giustificato lannuncio come un «atto di guerra dinformazione», ma non ha convinto davvero nessuno. Neppure i suoi seguaci, visto che allinterno della stessa Ucoii sembra si stia aprendo una fazione allapparenza più morbida, o se non altro contraria allidea di associare le «stragi naziste alle stragi israeliane».
«Non si deve mettere in discussione il diritto dellesistenza di Israele, né la sua sicurezza» ha dichiarato ieri Zahoor Ahmad Zargar, dirigente dellUcoii, in dissenso con il suo presidente Nour Dachan. «I musulmani non sono e non sono mai stati antisemiti - spiega Zragar - come dimostra la storia dellIslam in particolare in Italia. Sicuramente - continua il dirigente dellUcoii - essi non condividono la politica del governo israeliano nei confronti della Palestina e del Libano, giudizio espresso anche dallo stesso governo italiano nella persona del ministro degli Esteri Massimo DAlema, perché non si possono dimenticare i numerosi civili uccisi, le case distrutte dai bombardamenti».
Sullonda del dialogo si è sintonizzato anche il portavoce della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici per cui «sono significativi gli appelli trasversali venuti da tutte le forze politiche». «Il fatto storico - spiega Pacifici - è più quello che stanno pensando i musulmani e le forze moderate del dialogo e genuine dellIslam, che si sono ribellate a questo atteggiamento dellUcoii».
«Ci auguriamo che da questa vicenda e dalla riunione della Consulta islamica convocata da Amato esca qualcosa di nuovo», ha commentato Pacifici. Anche se attende le scuse: «Piccardo quando parla di errore mediatico parla a titolo personale.
Ma questo passo del gambero lUcoii non vuole farlo.
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