Musulmano sfrattato rifiuta l’ospitalità delle suore

Sfrattato da casa minaccia di impiccarsi se non gli avessero dato un alloggio, ma quando si fanno avanti le suore offrendogli ospitalità alla casa di accoglienza delle Missionarie di carità rifiuta perché è musulmano. Succede - come si legge sull’edizione bolognese online del Corriere della Sera - a Bologna, dove un marocchino di 46 anni, Abdelrahim Gourich, lunedì scorso ha minacciato di uccidersi dopo lo sfratto dalla sua abitazione di via Calindri, dove viveva con moglie e figlia. I servizi sociali del quartiere San Donato avevano offerto alle due donne una sistemazione provvisoria nell’istituto gestito dalle suore, almeno per qualche mese. La famiglia, però, ha rifiutato per motivi religiosi: «Chi ha avanzato questa proposta non si è neanche posto il problema che noi siamo musulmani - ha spiegato la figlia del marocchino -. Non possiamo accettare una soluzione che ci impedirebbe di osservare i nostri principi religiosi. Questa proposta ci offende». Fra i precetti a cui fa riferimento la 16enne c’è anche il divieto per i musulmani di mangiare maiale. «Le abitudini alimentari dei cattolici sono diverse dalle nostre, accettando la sistemazione alla Casa di accoglienza rischieremmo di mangiare carne suina». I problemi per Gourich sono iniziati circa due anni fa. All’inizio il 46enne riusciva a pagare regolarmente l’affitto della casa di via Calindri.

A febbraio del 2008, dopo aver perso il lavoro, non ha più rispettato il contratto d’affitto e ha accumulato con il proprietario di casa un debito di 20.000 euro. L’idea che era venuta alle suore sembrava ottima. Loro avrebbero accolto e aiutato in ogni modo quella famiglia in difficoltà, proprio nello spirito cristiano. Che però non è stato capito.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica