Mutui subprime: accordo tra banche sul maxi-fondo

da Milano

L’impasse che fino alla scorsa settimana aveva allertato la comunità finanziaria internazionale sembra essere stato superato: Citigroup, JpMorgan Chase e Bank of America hanno trovato un compromesso sulla struttura del superfondo da 100 miliardi di dollari, pensato per fare fronte alla crisi del credito acquistando obbligazioni legate a mutui immobiliari subprime e altri titoli caratterizzati da un elevato livello di rischio. Il fondo acquisterà determinati asset dai Siv (i fondi paralleli con alta propensione al rischio) e fisserà i parametri in base ai quali tali asset possono essere rilevati, per esempio quelli collegati a mutui sub prime, erogati a clienti con basso merito creditizio, non saranno comprabili. Restano ancora alcuni punti in sospeso, come il fatto che la struttura del fondo deve ora ricevere il via libera dai dipartimenti legali delle banche e dalle società di rating che dovranno valutare gli asset collegati al fondo.

La notizia, diffusa dal Wall Street Journal, ha messo ieri le ali, alla Borsa di New York, ai titoli bancari, anche se secondo uno studio di Deutsche Bank, l’esposizione ai mutui subprime americani potrebbe costare agli istituti mondiali sino a 400 miliardi di dollari (275 miliardi di euro). La crisi dei mutui non scuote però Goldman Sachs: il numero uno Lloyd Blankfein potrebbe incassare 75 milioni di dollari (in cash e in titoli) quale compenso 2007, oltre 20 milioni in più rispetto ai guadagni del 2006.

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