Le banche estere che operano in Italia puntano più sui privati, in particolare sulle famiglie, che sulla Pubblica amministrazione. È quanto emerge dal rapporto Aibe (Associazione tra le banche estere in Italia) sul 2011. Lanno scorso, «le minori difficoltà incontrate sul fronte della raccolta», ha messo in rilievo lAibe, «hanno consentito la crescita della quota di mercato dei finanziamenti concessi dagli operatori esteri che passa dal 16,1% al 16,3%». In particolare, nei mutui, tradizionale settore di attività degli istituti italiani, le banche estere sono arrivate al 28 per cento delle nuove erogazioni.
La quota di mercato della raccolta da clientela complessiva degli istituti stranieri nel nostro Paese è al 13,7% dellintero sistema ed è composta dal 10% da filiazioni, da stranieri che controllano spa italiane, e dal 3,7% di filiali, diretta emanazione delle controllanti.
Rallenta, intanto, la caduta della domanda di mutui da parte delle famiglie italiane, anche se il dato resta in deciso calo rispetto al 2011. È quanto emerge dal Barometro Crif della domanda di mutui e prestiti, che per maggio segna un -38% annuo nella richiesta di finanziamenti ipotecari. Si tratta, spiega una nota, del «miglior dato da inizio anno», anche se il dato aggregato sui primi 5 mesi del 2012 «conferma un pesante -45 per cento».
Quanto alla domanda di prestiti, in maggio si registra per la prima volta un segno non negativo (il dato è invariato), anche se il periodo gennaio-maggio evidenzia ancora una flessione del 9% rispetto ai primi 5 mesi del 2011.