Né gambe né cuore, solo promesse da marinaio

Non è una questione di portiere. Questa Inghilterra non segna, non tira in porta, non mette paura, i suoi leoni promettono di ruggire e poi sono gattini impauriti. Pari contro l’Algeria, roba da non crederci, zero gol, due punti in tutto in classifica dopo due partite, qualificazione in border linea, gli inglesi dovranno battere gli sloveni, sarebbe una cosa elementare se non ci fossero state queste due prime esibizioni orribili. L’Inghilterra non ha gamba e non ha nemmeno il cuore, Fabio Capello le ha provate tutte, ha inserito in grave ritardo Crouch, ha lasciato in campo un disastroso Gerrard capitano senza lucidità e idee, ha bocciato definitivamente Robert Green e ha schierato James che ha fatto il suo mentre davanti ogni tanto spuntavano gli algerini tra Terry e Carragher, Johnson e Cole sbalestrati, tremanti, imprecisi. E poi i guai di Rooney, fisici che vanno ad aggiungersi a quelli di Rio Ferdinand e di King. Partita da dimenticare, Capello sperava di festeggiare con coriandoli di gol il proprio compleanno ma è stata una serata da piangere. Difficile giocare peggio di così, sembrava di essere ritornati ai tempi di Eriksson, di Keegan, di McClaren, errori mille, paure anche, avversari trasformati in giganti. Quella di ieri sera è una squadra senza futuro e senza speranze ma il mondiale ha insegnato che si può partire con i pareggi e finire campioni, vedi alla voce Italia in Spagna. Ma non è il caso di spolverare i ricordi altrui, l’Inghilterra continua a fare promesse da marinaio, non mantiene le attese, gonfia il petto e poi si ferma sul più bello. Neanche la presenza dei principini William e Harry in tribuna serve a scuoterla. Capello deve lavorare sulla testa e sulle gambe. Da stamattina sa che lo attendono critiche feroci, ben più feroci dei suoi uomini.

Gli inglesi lo hanno appoggiato ed eletto come l’uomo della svolta, adesso temono che alla forma non corrisponda la sostanza, cambiando l’ordine degli allenatori l’Inghilterra non cambia. Battere la Slovenia, non altro. Sembra poco, per questo è tantissimo.

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