"NADIA MENTE, QUEL BRACCIALE E' UN MIO REGALO"

L'ex marito sbugiarda la Macrì: "Quel gioiello gliel'ho preso io nel 2007. Anche il foulard di Marinella è un mio dono"

"NADIA MENTE, 
QUEL BRACCIALE 
E' UN MIO REGALO"

«È una bugiarda».

Chi?
«La mia ex moglie. Nadia Macrì. L’ho vista l’altra sera ad Annozero. Che faccia tosta».

Perché, Antonio Di Bella?
«Perché i gioielli che ha mostrato, glielo ho regalati io. Io, è chiaro?».

Scusi Di Bella, le domande le faccio io. Non erano un benefit del Cavaliere?
«Ma che Cavaliere. Il Cavaliere non c’entra niente. Nadia mente».

Lei si prende le sue responsabilità nel dare un giudizio così tagliente.
«No, io ristabilisco solo la verità. Il bracciale, tanto per cominciare...».

Il bracciale?
«Sarebbe un frutto dell’estasi del Cavaliere. Peccato che gliel’abbia preso io».

Dove?
«Al Blue Moon di Gela, la mia città, più o meno nel 2007-2008. Guardi, siamo stati sposati dal 2004 al 2008. Una vita fianco a fianco per cinque anni, più quelli del fidanzamento. E un figlio che oggi ha sei anni. So quel che dico».

Nessun dubbio?
«Ma va. Quel bracciale Swarovski, me lo ricordo bene, è costato 159 euro. Forse, se ho un colpo di fortuna, a casa ritrovo anche lo scontrino. Comunque, il proprietario se lo ricorda bene quel giorno. Abbiamo acquistato anche un orologio con i brillantini di Swarovski abbinato al bracciale e un paio di scarpe».

Un paio di scarpe? In gioielleria?
«Sì, sì. Il Blue Moon funziona così. Poi siamo andati in un altro negozio, che si chiama Fruscio, e abbiamo comprato biancheria intima. Compreso un perizoma».

Lei non è un ex marito. È un computer. E pure un tantino malizioso.
«Mi ricordo tutto. Tutto, tutto, nei dettagli. Ricordo anche i complimenti del proprietario del negozio: “Che bella moglie che ha”. Posso dire che c’è un altro testimone, un’altra persona oltre al titolare del Blue Moon, che può confermare. E posso continuare. Senza malizia. Io ho creduto al nostro amore, ho amato e ho sofferto. Mi permetta di parlare come un computer, come dice lei, ma anche con tutte le sensazioni che mi porto dentro».

Continui.
«Nadia ha mostrato alle telecamere anche un foulard».

Made in Arcore?
«Ma no. L’abbiamo preso a Porto Venere, in una boutique. Una boutique sotto un albergo. Credo che anche a Porto Venere abbiano in mente Nadia e il sottoscritto».

E la scritta «Marinella per Silvio Berlusconi»?
«L’avrà fatto aggiungere lei...»

Il prezzo?
«Diciannove euro e novanta centesimi».

Rieccolo: lei è un fenomeno?
«Ho un’ottima memoria. Ma poi è vera un’altra circostanza».

Quale?
«Cercavo di far felice mia moglie. Ho in mente l’assegno che ho staccato in un emporio di Max Mara. Lei aveva preso un cappotto, altri capi d’abbigliamento, un paio di pantaloni».

In totale?
«Quindicimila euro».

Però.
«Preciso solo che l’assegno l’ho staccato quando mi ha chiamato il direttore della banca, una filiale di Unicredit».

Ma lei non era insieme a sua moglie?
«Non quella volta. La telefonata mi ha colto di sorpresa. Ma sono andato di corsa a pagare».

Avevate un discreto tenore di vita, a quanto pare.
«Gestivamo un bar e una profumeria a Reggio Emilia. Potevamo permetterci certe spese. Ma erano sempre scenate, urla, litigi furibondi. Nadia era una mina vagante. E qui mi fermo per rispetto».

Prosegua con i gioielli.
«Nadia ha fatto vedere un altro bracciale, con i cuoricini, e l’ha spacciato per un altro regalo di Silvio».

Falso pure quello?
«Falso. Falso».

Possibile?
«Guardi, io dico solo la verità. E sono pronto a documentare tutte le mie affermazioni. Poi, se permette, mi dà molto fastidio che attribuisca al Cavaliere quel che del Cavaliere non è».

Quindi?
«Anche quel bracciale arriva da Porto Venere. Sul prezzo, questa volta, non sono sicuro al cento per cento. Ma direi che siamo intorno ai centosessanta euro».

Nadia saprà quel che dice.


«Nadia racconta frottole. Io l’ho riempita di regali. Non c’è un oggetto che sia uno, fra quelli apparecchiati alla tavola imbandita di Annozero, che sia un benefit del Cavaliere. La sceneggiata di Nadia è stata semplicemente vergognosa».

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