Politica

Naomi scarcerata, ma rischia sette anni

La modella avrebbe intimato alle sue dipendenti di dire che la colf si era ferita cadendo. Il giudice l’ha liberata senza ritirarle il passaporto: «È troppo famosa per potersi nascondere»

Giorgio C. Morelli

da New York

Una botta di cellulare può costare sette anni di carcere a Naomi Campbell. Il codice penale americano dice così, anche se è possibile che la Venere Nera se la cavi con molto meno. La Campbell, 35 anni, è stata incarcerata giovedì per alcune ore, con l’accusa di avere ferito con un telefonino durante un alterco Ana Scolavino, 42 anni, che è stata ricoverata. La ferita, alla nuca, è stata suturata con quattro o cinque punti. Naomi è stata rilasciata senza pagare una cauzione (così succede generalmente per le star, teoricamente troppo famose per scappare o scomparire) e senza che le venisse sequestrato il passaporto (come la procura di New York chiedeva).
Quando il suo legale David Breitbart ha spiegato che la Venere Nera era attesa in Sud Africa per un evento di beneficienza insieme con l’ex presidente Nelson Mandela, il giudice Richard Weinberg non ha fatto una piega e ha lasciato libera la modella, il cui processo è in calendario il 27 giugno. Il legale di Naomi sostiene che la modella non ha fatto niente, a parte licenziare la sua cameriera dopo una serie di furtarelli. La donna si sarebbe ferita da sola, consapevolmente, per montare un «caso» ed ottenere un ricco risarcimento. L’arresto della Campbell - che non è affatto nuova a scenate di questo tipo - è il terzo di una star in pochi mesi a New York. L’attore australiano Russel Crowe di A Beatiful Mind era stato arrestato e tenuto in carcere per 24 ore dopo avere scagliato nel giugno scorso un telefono in faccia a Nestor Estrada, l’impiegato dell’hotel dove alloggiava. Un accordo extragiudiziario tra l’attore e l’impiegato del Mercer Hotel (si è parlato di 100mila dollari) ha consentito a Crowe di dichiararsi colpevole di un reato minore di aggressione: il giudice l’ha multato per 160 dollari. L’altro arrestato celebre è l’ex popstar britannica Boy George. Trovato in possesso di cocaina, il cantante è riuscito ad evitare il carcere negli Usa accettando di iniziare una cura di disintossicazione dagli stupefacenti.
L’arresto di Naomi ha scatenato i tabloid newyorkesi, che ieri hanno dedicato la copertina alla vicenda, pubblicando in prima un foto della Venere Nera, sorridente, con un poncho di visone bianco che nasconde i suoi polsi ammanettati, mentre lascia il commissariato per recarsi dal giudice. Il Daily News dà una serie di dettagli dell’incidente, avvenuto nel duplex, del valore di 3,5 milioni di dollari, che la Campbell possiede a Park Avenue. «You fucking bitch», sei una una «poco di buono», avrebbe detto la modella alla cameriera in maniera un po’ più esplicita, accusandola anche di avere rubato un paio di jeans della Chip & Pepper, del valore di 187 dollari (più le tasse), secondo il tabloid.
Secondo il Daily News, il telefonino del delitto - che non è stato ritrovato - sarebbe un BlackBerry (i cellulari palmari molto popolari negli Usa), con una custodia tempestata di cristalli Swarosky. Un altro tabloid, il New York Post, è andato ad intervistare all’ospedale la vittima, e pubblica una foto dell’uniforme bianca (con tanto di Miss Campbell cucito sul petto, in corsivo) maculata di sangue. Al Post la Scolavino ha spiegato che non trovando i jeans la modella è diventata una furia e l’ha colpita con il cellulare (un Nokia, secondo il tabloid). E poi rivolgendosi al cronista, gli chiede: «Crede davvero che potrei entrare nei suoi jeans?». La Scolavino, di origine cilena, è molto più piccola e rotondetta della Venere Nera.
Altro dettaglio interessante apparso sulla stampa scandalistica newyorkese. Una fonte di polizia ha rivelato al Daily News che Naomi avrebbe ordinato ai suoi dipendenti di «mentire», riferendo che la «Colf era inciampata e si era ferita alla testa cadendo da sola».

La vittima è ancora ricoverata all’ospedale Lennox Hill.

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