Per la mancata attivazione di discariche e siti in altre province della Campania per far fronte all’emergenza rifiuti, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, sarebbe indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sui rischi per la salute pubblica, determinati dalla mancata raccolta dei rifiuti dalle strade. Nell’inchiesta condotta dal Procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Francesco Curcio si indaga per epidemia colposa. Al vaglio degli inquirenti, in particolare, i dati sul consumo di farmaci per allergie o eruzioni cutanee, un monitoraggio già sperimentato nell’inchiesta relativa alla precedente emergenza 2007-2008.
Il presidente della giunta regionale della Campania Stefano Caldoro è indagato nell’ambito di una delle inchieste condotte dalla procura di Napoli sull’emergenza rifiuti. Il governatore si è dichiarato pronto alle dimissioni "eventualmente fossero provate responsabilità penali per fatti commessi inconsapevolmente". In una nota il presidente Caldoro ha aggiunto: "Siamo convinti di aver fatto fino in fondo tutto il nostro dovere", ma poi ha proseguito: "Sono profondamente colpito, ogni azione diversa da quella messa in campo avrebbe reso la situazione ancora più drammatica. Tutto quello che ho fatto lo rifarei in piena coscienza". Questa inchiesta, per il governatore, "consentirà di chiarire alcuni aspetti relativi alla responsabilità delle singole istituzioni nel ciclo di rifiuti. Appena possibile fornirò, nello spirito della piena collaborazione istituzionale, tutte le informazioni anche documentali.
La Regione, come è noto, ha competenze limitate - ha aggiunto - nel ciclo dei rifiuti. Abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità, ci siamo spesi ben oltre le nostre competenze, supportando gli enti locali e sollecitando utili iniziative".