Nessuno ci avrebbe creduto, né tantomeno pensato che dopo Maradona ci sarebbe stato un altro argentino capace di incantare il pubblico del San Paolo. Ezequiel Lavezzi è il giocatore simbolo del club di De Laurentiis, capace anche se non va in gol, di trascinare il gruppo e far vincere la squadra. È accaduto anche ieri contro la Sampdoria, prima costringendo Castellazzi ad un intervento sfortunato dal quale è nato il primo gol del Napoli con Mannini, poi lanciando Zalayeta al raddoppio. Un 2-0 che rilancia gli azzurri, dopo la sconfitta amara di San Siro contro il Milan, e li riporta nelle prime posizioni della classifica.
La vetta fa sognare i tifosi e mette le ali alle ambizioni del Napoli, in città dopo la vittoria contro i blucerchiati non si parla d'altro che di Champions. Tutti, anche Reja, il tecnico che ha traghettato la squadra dalla serie C alla Uefa e che ha sempre vestito i panni del pompiere gettando acqua sull'euforia. «L'appetito vien mangiando...!» si lascia scappare l'allenatore azzurro. «Ieri ho visto una grande prova dei ragazzi: ha prevalso la qualità di questa squadra ed oltre alle grandi giocate in avanti devo fare un plauso alla fase difensiva. Siamo stati cinici e determinati. Stiamo crescendo come maturità e consapevolezza. Siamo molto vicini all'optimum». Il tecnico è stato soddisfatto in particolare della prestazione di Mannini e Zalayeta, i due marcatori. Due operai della squadra. Il primo, figlio d'arte, il papà Alessandro giocava come portiere, è riuscito ad imporre il proprio ritmo sulla fascia destra mettendo spesso in difficoltà gli esterni della Sampdoria, l'altro spesse volte messo da parte riesce sempre a strappare applausi con prestazioni generose.
Il dg Marino invece ha parole per Lavezzi: «Fa sempre la differenza».
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