Napoli - Resti umani a centinaia di metri dopo l'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio a Gragnano. In un campo è stato trovato un piede carbonizzato. Il 118 conferma che nell'area esterna alla fabbrica di fuochi, che si trova in via Mandrio, vi sono "diversi resti umani". Il bilancio per ora è di tre morti e una decina di persone ferite. Le vittime sarebbero il titolare dell'azienda Aniello Novellino, il nipote Alfonso Novellino, e un lavorante, Alberto Tartaglione. Lo dicono i carabinieri, che si trovano sul posto. Nell'esplosione, la struttura è collassata. Il 118 è intervenuto sul posto con un elicottero e tre ambulanze. Elena Giancotti, direttore sanitario dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, fa un primo bilancio dei feriti che man mano stanno arrivando dalla fabbrica esplosa di Gragnano nel nosocomio della cittadina campana: "Per il momento nessuno dei feriti, dieci quelli arrivati fino ad ora, è grave. Dei dieci, tutti hanno registrato una sindrome da panico e solo uno lievi escoriazioni". Non si sa se all'interno della fabbrica ci sia ancora qualcuno.
I soccorsi I carabinieri segnalano che al momento è ancora impossibile accedere all'edificio, in quanto sono ancora in corso delle esplosioni. Secondo una prima ricostruzione, le persone ferite sarebbero contadini che lavorano e risiedono nell'area circostante: una zona dove si trovano ristoranti, abitazioni e un centro sportivo. Sul luogo dell'esplosione è ancora presente una quantità consistente di materiale inesploso, che rende estremamente complicate le manovre di soccorso. Secondo i vigili del fuoco, attorno alla fabbrica ci sarebbero almeno 150 metri di cumuli di materiale inesploso. Sono trenta i pompieri presenti con tre squadre, due autobotti e un elicottero.
Le testimonianze "Un boato fortissimo. Pensavamo fosse esploso il Vesuvio. È stato veramente drammatico", ha detto la signora Concetta Inghilterra che abita non lontano dalla zona dove si è verificata l'esplosione. "È stata - racconta al telefono - un'esplosione molto forte. Ha tremato tutto. Non sapevamo cosa fosse successo. Poi ci siamo affacciati dal balcone e abbiamo visto il fuoco nella fabbrica". "Dal balcone - aggiunge Giovanna Santaniello - vediamo le fiamme che si alzano dalla fabbrica, mentre si avvicinano al posto ambulanze e vigili del fuoco. Hanno tremato i vetri, sembrava peggio del terremoto dell'80".
Chiusa per irregolarità Secondo quanto riferito dall'assessore comunale di Gragnano alla Protezione civile, Roberto Attanasio, la fabbrica oggi esplosa era stata in passato chiusa, per irregolarità, ed è stata riaperta da poco meno di
un anno. "Secondo le prime notizie le irregolarità che determinarono la chiusura erano di natura burocratica e amministrativa - ha detto l'assessore - e nell'organico della fabbrica ci dovrebbero essere cinque persone".