Napoli, molotov e sassi contro i campi rom

Dopo il tentato rapimento della piccola di sei mesi, Napoli si ribella alla comunità nomade. Sassi, bottiglie molotov e spranghe per obbligare gli zingari ad andarsene: presi di mira numerosi accampamento di zingari

Napoli, molotov e sassi contro i campi rom

Napoli - In un clima pesantissimo si sono succeduti diversi episodi di intolleranza contro numerosi campi rom di Napoli. Dopo il tentato rapimento della piccola di sei mesi, Napoli si ribella alla comunità nomade. Sassi, bottiglie molotov e spranghe per obbligare gli zingari ad andarsene: presi di mira il campo abbandonato di via Dorando Pietri e l'accampamento di via Malibran dove esiste il più grande concentramento di rom della zona.

Assaltato campo rom in periferia Diverse decine di cittadini hanno fatto irruzione in un campo nomadi di via Argine, alla periferia di Napoli. Numerose donne, alcune armate di sassi, stanno protestando affinché i nomadi abbandonino il quartiere Ponticelli. I manifestanti si trovano in strada e chiedono l’abbandono dei cinque campi presenti nella zona. L’insurrezione si è infuocata soprattutto dopo che sabato 10 maggio una romena di 16 anni ha tentato di rapire una bimba di sei mesi portandola via dalla propria casa. Nel campo i rom sono terrorizzati: i bambini cercano di nascondersi, e piangono. "Ce ne andremmo via anche domani - dice una ragazza fra le lacrime - ma se usciamo da qui ora ci ammazzano". In molti chiedono alla polizia, sul posto, di essere difesi.

Bottiglie incendiarie contro gli zingari Alcune bottiglie incendiarie sono state lanciate all’interno del campo rom del quartiere Ponticelli dove, lo scorso sabato 10 maggio, una zingara di 16 anni ha tentato di rapire una piccola di sei mesi dopo essersi intrufolata in casa. Quattro le baracche andate a fuoco e nessun ferito dal momento che il campo di via Dorando Pietri era abbandonato da giorni. Sull’episodio indaga la polizia che, nelle ultime ore, ha rafforzato le vigilanze fuori i campi nomadi per evitare ritorsioni ed episodi di intolleranza. Dopo l’episodio della bimba, infatti, un nutrito gruppo di abitanti di Ponticelli ha inveito contro la romena minacciando azioni violente nei confronti degli zingari. Cittadini e comitati civici del quartiere, infatti, sono sul piede di guerra a cominciare da quello in via Malibran, dove sorge il più esteso insediamento di rom. Qui tre anni fa si registrò una vera e propria rivolta contro i nomadi.

Sgomberato un campo nel Salernitano Un accampamento rom è stato sgomberato dai carabinieri nell’area di una ex azienda agricola di località Santa Cecilia di Eboli (Salerno). I militari della locale compagnia, diretta dal maggiore Nobile Risi, nel corso dei controlli hanno arrestato un 53enne, trovato in possesso di un autocarro del valore di 100 mila euro, risultato rubato lo scorso mese a Giugliano (Napoli). Inoltre, sono state denunciate altre venti persone. Inoltre, i carabinieri del reparto operativo di Salerno, nel corso di una attività di indagini per prevenire i furti nelle abitazioni, hanno individuato un campo nomadi all’altezza della litoranea di Pontecagnano (Salerno).

Nel corso dei controlli, effettuati all’interno di quattro roulottes e nelle zone attigue, sono stati trovati interrati numerosi oggetti in oro. Le dodici persone trovate all’interno delle roulottes sono state condotte presso gli uffici del reparto operativo e sottoposte alle operazioni di fotosegnalamento.

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