Napoli, Firenze, Torino: ora tutti fanno la fila per ospitare la mostra-scandalo «Vade Retro-Arte e omosessualità», che dopo il divieto ai minori e la censura a una decina di opere imposte dalla giunta di Milano, ha deciso di traslocare. Si farà «al 100% a Napoli - anticipa lassessore alla Cultura Vittorio Sgarbi - Mi ha chiamato uno dei più grandi sovrintendenti e critici darte italiani, Nicola Spinosa, dice che da oggi Castel SantElmo, un edificio dello Stato, è aperto». Il sovrintendente del Polo museale di Napoli conferma che «la mostra potrebbe aprire già a fine luglio», ma a due condizioni: fondi per lallestimento e la visione preventiva del catalogo. Non ci saranno la statua sul Papa e la foto col portavoce di Prodi, ma Spinosa ammette che «per Napoli la mostra sarebbe uno scoop, potrebbe servire ad attirare turisti». Il sindaco di Milano Letizia Moratti invece interviene sulle polemiche e sottolinea che la mostra «feriva chi ha dei valori, la raffinatezza, il gusto, e la sensibilità degli omosessuali non affiorava. Era una mostra che aveva solo brutte immagini, noi abbiamo cercato di rimediarla ma il vizio era allorigine. La nostra città sa capire e apprezzare larte e non ha bisogno di provocazioni inutili».
Ieri intanto artisti e organizzatori di «Vade retro» hanno organizzato un colorato sit-in di protesta davanti al portone chiuso del Palazzo della Ragione. Bambole gonfiabili, simboli fallici disegnati en plein air dai writers, manifesti con una Letizia Moratti bendata e la scritta «Gioca con me a mostra cieca». «La Moratti vuole trasformare Milano in Kabul - afferma la deputata di Rifondazione Vladimir Luxuria - Il problema è larretratezza culturale di chi dovrebbe rappresentare una città di ispirazione europea».
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