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Napoli tocca il cielo con due gol

Cavani in tribuna, da Mascara e Hamsik quarta vittoria di fila Mazzarri: "Guidare le grandi è altra cosa". E niente Milan in tv

Napoli tocca il cielo con due gol

Mancava Cavani per la pri­ma volta in questa stagione, ma non se n’è accorto nessuno. Tranne i presenti nella tribuna d’onore dellostadio di Bologna, quando il Matador ha esternato un urlo di gioia al gol di Mascara che aveva messo sui binari giusti la partita del Napoli.

L’assenza del bomber non fer­ma la marcia della truppa di Mazzarri che conquista la quar­ta vittoria consecutiva - stavolta senza incassare reti - ed è brava a invertire la tendenza di essere meno produttiva quando deve giocare senza uno dei pezzi del tridente d’attacco. «Mai come oggi però è stato il successo del gruppo, a livello mediatico si par­la­spesso dei giocatori più talen­tuosi, ma le partite si vincono con il collettivo», ha sottolineato Mazzarri. Che resta in scia del conterraneo Allegri e continua a far sognare i tifosi napoletani. Quindicimila quelli presenti al «Dall’Ara», giunti da tutta Italia (in Campania c’era il divieto di vendita dei biglietti imposto dal Casms) e persino dalla Spagna e dalla Svizzera.D’altronde,la tra­sferta di Bologna evocava il sor­passo- scudetto ai danni del Mi­lan avvenuto 21 anni fa ai tempi di Maradona. E alla fine tutti a cantare «O’surdato ’nnamura­to » in compagnia del supertifo­so rossoblù Gianni Morandi.

L’uno-due confezionato nel primo tempo da Mascara e Hamsik conferma il buon mo­mento degli azzurri, decisi a non mollare fino al termine del cam­pionato. «Quando si vince, si sta bene, chi fa questo mestiere lo sa», la massima di Mazzarri che ha confessato - bisognerà cre­dergli?- di non aver visto la sfida del Milan per fare un giro con fi­glio e nipote. Forse gli è bastata la prova dei suoi: primo tempo perfetto, nel quale il Napoli se­gna i due gol costruendo le basi per la vittoria, ripresa più soffer­ta ma con pochi rischi corsi.

Ma il Bologna ci mette del suo, commettendo errori fatali: quel­lo di Viviano (ultimo acquisto dell’Inter!!) che, dopo il tacco di Lavezzi (il vice Cavani, tutto estro ma poca attitudine a fare la prima punta), smanaccia il pal­lone regalando un succoso as­sist a Mascara- promosso titola­re e alla prima rete in azzurro - ; quello di Moras, che non fa scat­tare il fuorigioco e costringe il suo portiere ad atterrare in area il «Pocho» (per il numero uno rossoblù solo il giallo, continua la difformità di giudizio dei fi­schietti, ndr ) con lo slovacco che trasforma il penalty salendo in doppia cifra realizzativa; i tre in sequenza di Di Vaio, in giornata da polveri bagnate, ma anche un’ottima parata di De Sanctis. «Purtroppo siamo troppo legati ai gol di Marco - ha ammesso Malesani - se lui s’inceppa sia­mo nei guai». Le cifre parlano chiaro: 26 dei 43 punti effettivi conquistati dal Bologna sono ve­nuti grazie alle 19 reti del bom­ber romano.

«È la prima volta in carriera che mi ritrovo in zone di classifi­ca così alte, se alleni Reggina o Sampdoria è difficile centrare traguardi importanti, guidare le grandi è un’altra cosa - la rispo­sta di Mazzarri a chi gli chiede se non avesse meritato in carriera qualche chance migliore - . Per avvicinarsi alle big occorre fare qualcosa di stratosferico e credo che questa squadra lo stia facen­do ». Grazie al suo gruppo che è deciso a non mollare. Compre­so Lavezzi, rimasto in campo no­nostante una botta al ginocchio. È sua la faccia più triste quando lascia il«Dall’Ara»con una visto­sa fasciatura. «Credo che sia una botta, nel giro di qualche giorno potrà essere riassorbita», così Mazzarri.

Perchè il Pocho non vuole saltare nessuna «pedala­ta » della volata finale.

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