Cronaca locale

È boom di violenze sulle donne

La Procura di Napoli ha ricordato i dati sul triste fenomeno quando mancano solo due giorni alla festa della donna

È boom di violenze sulle donne

Tra il primo gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021, come reso noto dalla Procura di Napoli, sono stati aperti quasi 9mila, esattamente 8.980, procedimenti penali con vittima almeno una donna, e l’aggressore già identificato. Carcere a parte, nel 2021 sono stati emessi 109 provvedimenti di divieto di avvicinamento alla persona offesa, 49 quelli di allontanamento dalla casa familiare. Come riportato da Repubblica, in 368 pagine realizzate in collaborazione con l'Università Federico II, il bilancio sociale illustra nei dettagli l'organizzazione dell'ufficio inquirente del Centro direzionale. A curare il lavoro sono stati il procuratore Giovanni Melillo con il pubblico ministero Antonio Ardituro e il docente universitario Paolo Ricci con il ricercatore Pietro Pavone.

Come ha spiegato Melillo, l’idea nasce dalla consapevolezza che la trasparenza dell'attività della Procura rappresenta “una componente essenziale dello Stato di diritto e una delle garanzie del giusto processo”. Il rettore Matteo Lorito ha sottolineato che il documento è un esempio in più di sinergia tra istituzioni. Nella giornata di ieri vi è stata la presentazione a San Marcellino, con la partecipazione del pg Luigi Riello, del presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia e del presidente delle Camere penali Gian Domenico Caiazza.

Giustizia e intercettazioni

Viene data particolare attenzione al capitolo relativo le spese di giustizia. La Procura ha speso nel 2021 ben 21,3 milioni di euro, una spesa maggiore rispetto all’anno precedente, quando in piena emergenza Covid c’era stato un andamento anomalo dell'attività giudiziaria, ma inferiore al 2019 di 200mila euro. Negli anni 2020-2021 in quasi tutte le voci si è registrato un risparmio sensibile. Parlando delle trasferte c’è stato un -39%, mentre sono calati dell’86% i compensi a interpreti e traduttori. La voce delle intercettazioni è quella in cui viene registrata la spesa più rilevante, che va a incidere per il 60%. La Procura ha spiegato che questo è a “conferma dell'assoluto rilievo dello strumento investigativo per il contrasto ai più gravi fenomeni criminali”. Nel 2020 l’esborso totale era stato di 11,8 milioni di euro, mentre nel 2021 ha superato i 12,7 milioni di euro. Parlando di intercettazioni, quelle telefoniche tradizionali hanno avuto nel 2020 un costo di circa 7 milioni, con 6,3 milioni spesi per il noleggio di apparecchiature, e nel 2021 una spesa di 5,7 milioni, di cui 5,2 per il noleggio.

A calare enormemente è stata la spesa per i tabulati telefonici, arrivata a 15mila euro rispetto agli oltre 284mila dell’anno precedente. Grande importanza ha avuto il virus-spia Trojan infiltrato sul cellulare, il cui utilizzo ha aumentato le intercettazioni informatiche, che sono previste anche per quanto riguarda le indagini sulla corruzione: aumento nel 2021, quasi 3 milioni, mentre nel 2020, la spesa era stata di solo 1,7 milioni. Una intercettazione telematica costa mediamente 174 euro al giorno su un dispositivo Android e 245 su un apparecchio Ios. Come ricordato dalla procura “il criterio di assegnazione adottato dall'ufficio è orientato verso la prestazione economica più conveniente”. Una deroga è consentita solo per esigenze specifiche investigative e con il visto del procuratore aggiunto competente.

Aggressioni da parte di giovani

Anche le truffe agli anziani hanno un gruppo di lavoro a loro dedicato all'interno della sezione Sicurezza urbana. Nel 2021 sono stati più di 700 i procedimenti, soprattutto contro ignoti, a danno di soggetti anziani. Un altro gruppo di lavoro, sempre all’interno della stessa sezione, si occupa invece di giovani violenti. Secondo quanto segnalato dai magistrati minorili, e confermato dalle statistiche, sono aumentati i reati commessi da ragazzi armati poco più che maggiorenni. I giovani utilizzano nelle loro aggressioni soprattutto coltelli, tirapugni e spranghe.

Capitolo a parte quello riguardante la camorra, sempre più indirizzata tra i due cartelli dell'Alleanza di Secondigliano, predominante sulla gran parte del territorio cittadino e dei Mazzarella. La Procura ha deciso di perfezionare i criteri per l'ammissione dei collaboratori di giustizia al programma di protezione. Una particolare attenzione è stata rivolta “ai caratteri di novità, importanza e attendibilità delle dichiarazioni”. In questo momento ci sono 432 soggetti sotto protezione, 22 dei quali come testimoni di giustizia. Solo 50 le proposte avanzate nell'ultimo biennio, ovvero poco meno della metà delle richieste.

Come ha influito la pandemia

Il Covid-19 ha “influito in modo diffuso su tutti i settori dell'economia regionale”. A peggiorare è lo stato di salute delle imprese. La percentuale delle famiglie in povertà relativa è del 20%, più del doppio della media nazionale. Nella provincia di Napoli si registra il più basso tasso di occupazione e i più elevati livelli di disoccupazione. Il sindaco Gaetano Manfredi ha sottolineato: “L'azione giudiziaria, non è solo uno dei fondamenti della Costituzione e strumento di garanzia per i cittadini, ma rappresenta anche un fattore determinante per la crescita sociale ed economica dei territori. Legalità, rispetto delle regole e contrasto alla criminalità organizzata sono precondizione per qualsiasi miglioramento della società”.

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