Cronaca locale

In casa soldi falsi e lo shaboo: cinese in manette

La scoperta dei carabinieri a Terzigno, in provincia di Napoli. Lo straniero è finito ai domiciliari

In casa soldi falsi e lo shaboo: cinese in manette

In casa gli trovano soldi falsi e lo shaboo, la droga sintetica diffusissima nelle comunità asiatiche. Finisce in manette un 57enne cinese a Terzigno, in provincia di Napoli.

L’operazione porta la firma dei carabinieri che, nel fine settimana, hanno proceduto a una persiquisizione nell’abitazione dell’uomo, 57 anni, di nazionalità cinese e già noto alle forze dell’ordine. Durante i controlli effettuati dai militari, è emersa la presenza in casa di droga e di denaro fasullo. In particolare, i carabinieri hanno messo le mani su banconote false per un valore (millantato) di circa 350 euro e hanno rinvenuto dieci grammi di shaboo. Inoltre, nell’appartamento a disposizione del 57enne asiatico i carabinieri hanno ritrovato anche l’immancabile bilancino di precisione e diverso materiale ritenuto utile al confezionamento delle singole dosi che poi sarebbero state immesse nel mercato clandestino delle droghe.

Per l’uomo è scattato l’arresto e dopo le formalità di rito è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa di giudizio. Risponderà delle accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e di possesso di banconote false.

Lo shaboo non rappresenta più, ormai da tempo, una presenza sporadica nel panorama, sempre variegato e vasto, dell’offerta di droghe a tanti assuntori. Si tratta di una droga che soltanto da pochi anni è entrata nel circuito illegale dei mercati italiani di stupefacenti ma che, piano piano, è riuscita a imporsi ovunque, catturando un numero sempre maggiore di consumatori.

Si tratta di una potente metanfetamina iperstimolante, ritenuta molto più forte della stessa cocaina. Lo shaboo ha preso piede tra le comunità di immigrati stranieri, perlopiù quelle asiatiche e, stando alle recenti indagini sul fenomeno da parte delle forze dell’ordine, lo spaccio sarebbe gestito a livelli alti e medi da cinesi che, solitamente, affiderebbero ai filippini la vendita al dettaglio della droga. Le singole dosi cedute agli assuntori sarebbero assai piccole, poche frazioni di grammo (in ragione anche della “forza” dello stesso stupefacente) cedute però a decine di euro. Un vero affare per i pusher: bastano quantità ridotte di droga per garantirsi introiti di tutto rispetto.

Solo qualche giorno fa, a Milano, due donne di nazionalità filippina sono state arrestate perché sorprese dagli agenti del commissariato della polizia di Stato di Lambrate in piazza Durante con addosso alcuni grammi di shaboo. Una terza straniera, invece, è stata arrestata in casa sua dove gli agenti hanno scoperto la presenza di una ventina di grammi della droga sintetica proveniente dal Sud dell'Asia.

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