Cronaca locale

La Cassazione boccia il Bilancio: De Magistris rischia il dissesto

Adesso l’esecutivo dovrà rifare daccapo i conti e ricalcolare il proprio disavanzo finanziario

La Cassazione boccia il Bilancio: De Magistris rischia il dissesto

Il disavanzo del Comune di Napoli potrebbe superare il miliardo di euro, mettendo in seria crisi l’economia dell’ente locale, che porterebbe diritti al dissesto. Il quadro nefasto è conseguenza della decisione della Corte Costituzionale di bocciare il Bilancio comunale. La Consulta ha respinto la tesi del Comune, dando ragione alla Corte dei Conti della Campania, e adesso l’esecutivo dovrà rifare daccapo i conti e ricalcolare il proprio disavanzo. Una doccia gelata per il sindaco Luigi De Magistris, che agita lo spettro del default.

I giudici della Corte Costituzionale hanno stabilito che i prestiti ottenuti dal Governo per pagare i debiti comunali non possono essere utilizzati per andare a migliorare il disavanzo, liberando risorse per fare altre spese e investimenti. La sentenza spiega che l'inidoneità delle anticipazioni a rimuovere situazioni di deficit strutturale deriva non solo dal contrasto con l'articolo 119, sesto comma, della Costituzione, ma anche da dati elementari dell'esperienza, secondo cui solo un investimento efficace Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it? assicurare, attraverso positivi effetti sul patrimonio della comunità di riferimento, la compensazione con i debiti che si contraggono attraverso l’assunzione del prestito.

Adesso, Palazzo San Giacomo dovrà rifare il bilancio, calcolando il nuovo disavanzo e ciò potrebbe esporre l’ente al dissesto. Due anni fa c’è stato il ricorso della Corte dei Conti sul caso del Comune di Napoli. La questione era stata rimessa in via incidentale dalle Sezioni riunite in speciale composizione della Corte dei conti in ordine a un ricorso del Comune di Napoli contro una delibera della sezione regionale di controllo della Campania che aveva accertato il difetto di copertura di alcune partite di spesa, assumendo misure interdittive. Il giudice rimettente, dopo aver sospeso gli effetti della pronuncia di controllo, aveva tuttavia sollevato le questioni di costituzionalità – accolte dalla Consulta – relativamente alle norme che consentivano l’utilizzazione costituzionalmente vietata delle anticipazioni di liquidità.

Per il presidente della commissione Trasparenza Domenico Palmieri “questa sentenza farà sollevare, tutta in una volta, la polvere che l’amministrazione comunale ha nascosto per anni sotto il tappeto, aggravando ulteriormente la gestione di Bilancio e le difficoltà ad erogare i servizi alla cittadinanza. Torna di attualità anche la possibile dichiarazione di dissesto finanziario, sebbene per i napoletani cambi poco, dato che le tasse già sono al massimo e i servizi pubblici come i trasporti, i rifiuti e la manutenzione urbana sono inesistenti”.

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