De Magistris prende in giro tutti: i napoletani pagheranno le tasse che aveva "annullato"

Il primo cittadino, durante il periodo del lockdown, aveva rassicurato i titolari delle attività commerciali, dicendo loro che non gli avrebbe fatto arrivare a casa i tributi dell’anno corrente

De Magistris prende in giro tutti: i napoletani pagheranno le tasse che aveva "annullato"

Rischia di diventare un boomerang l’annuncio del sindaco di Napoli Luigi De Magistris riguardo all’azzeramento dei tributi locali dell’anno 2020 per i commercianti partenopei. Il primo cittadino, durante il periodo più buio del Covid-19, quando le persone erano chiuse in casa per il lockdown, aveva rassicurato i titolari delle attività commerciali, dicendo loro che non gli avrebbe fatto pagare le tasse dell’anno corrente, una promessa che molto probabilmente rimarrà tale. Nel bilancio di previsione che sarà approvato a fine settembre dalla giunta comunale e a metà ottobre dal Consiglio non ci dovrebbe essere il taglio dei tributi. “Lo Stato – ha dichiarato il vicesindaco con delega alle Finanze Enrico Panini al Corriere del Mezzogiorno – non ha garantito il ristoro di queste somme”.

Senza ristoro non ci sono i soldi necessari per pagare gli stipendi ai dipendenti e per garantire i servizi pubblici essenziali, dalle scuole ai trasporti. Panini si giustifica, facendo ricadere la colpa al mancato intervento da parte del Governo. Una notizia che non è stata presa bene dai tanti commercianti napoletani, i quali sono in crisi economica per gli effetti della pandemia da Coronavirus e si erano illusi dopo le parole di qualche mese fa del sindaco De Magistris. L’unica tra le tasse che non verrà pagata è la Tari, ma solo per i tre mesi in cui le attività commerciali sono state costrette a chiudere i battenti. Per il resto, solamente qualche agevolazione sulla dilazione dei pagamenti, ma gli esercenti si sentono beffati. Lo Stato ha invece permesso al Comune la restituzione di 9 dei 12 milioni di tassa di soggiorno che Palazzo San Giacomo aveva previsto in bilancio, ma che non ha incassato per assenza di turisti in città. Per la Cosap (tassa di occupazione di suolo), infine, l'unico vantaggio per gli esercizi commerciali è stato quello di poter occupare più suolo in estate senza costi aggiuntivi.

Ad innervosire in maniera particolare gli esercenti, sempre come riporta il Corriere del Mezzogiorno, proprio in questi giorni stanno arrivando nelle cassette postali dei cittadini napoletani gli avvisi per il pagamento del 75% della tassa sui rifiuti calcolata con le tariffe del 2019. Il Comune di Napoli ha subito, sull’onda lunga del Coronavirus, perdite per 30 milioni di euro, con gli aiuti statali che non sono mai arrivati.

Sarà un bilancio lacrime e sangue quello che si appresta ad approvare il sindaco De Magistris, con una crisi senza precedenti, acuita, oltre al mancato intervento dello Stato, dal crollo verticale del turismo in città.

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