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L’Asl multa la Croce Rossa per i disservizi: la sanzione ammonta a quasi 2 milioni e mezzo di euro

L’Azienda sanitaria Napoli 1 contesta lo svolgimento non corretto della prestazione nei mesi che vanno da gennaio a luglio 2021

L’Asl multa la Croce Rossa per i disservizi: la sanzione ammonta a quasi 2 milioni e mezzo di euro

Un macigno si è abbattuto sul comitato napoletano della Croce Rossa italiana. L’Asl Napoli 1 ha previsto una multa pesantissima nei confronti dell’organizzazione di volontariato che gestisce il servizio di emergenza del 118 in città. La sanzione ammonta a poco meno di 2 milioni e mezzo di euro. L’Azienda sanitaria contesta lo svolgimento non corretto della prestazione nei mesi che vanno da gennaio a luglio 2021. In quel periodo, erano state soppresse alcune ambulanze gettando nel caos più totale l’intero settore sanitario cittadino. Alle lettere inviate dall’Asl, la Croce Rossa avrebbe risposto sempre in maniera evasiva. Il presidente locale dell’organizzazione di volontariato, Paolo Monorchio, aveva giustificato il disservizio, in piena pandemia da Covid-19, addossando la colpa alla carenza di organico.

Sia il Coronavirus, con tanti dipendenti contagiati, sia l’esito favorevole dei concorsi per molti lavoratori trasferiti a nuove mansioni, avrebbero creato le difficoltà maggiori. Diversi operatori sanitari, superando le selezioni, avevano cominciato a lavorare presso altre strutture, soprattutto ospedaliere. L’Asl Napoli 1 non ha tenuto in considerazione le giustificazioni della Croce Rossa e ha sanzionato i volontari. L’Azienda sanitaria ha deciso, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, di decurtare l’importo della multa dagli emolumenti che dovrebbero essere versati alla Croce Rossa per il servizio prestato nei primi sette mesi del 2021.

Dovendo ricevere 2.664.231 euro in totale, il rischio è che nelle tasche dell’organizzazione di volontariato finirebbero solamente 272.981 euro, ovvero la differenza tra i compensi previsti e la sanzione comminata dall’Asl. Chiaramente la Croce Rossa ha reagito immediatamente di fronte all’iniziativa dell’Azienda sanitaria e lo stesso presidente Monorchio ha fatto sapere che si rivolgerà a uno studio legale per impugnare questo tipo di provvedimento.

La sensazione, a meno che non si trovi una soluzione amichevole nelle prossime settimane, è che si sta andando diritti verso un processo in tribunale e non sarebbe la prima volta, dato che tra le parti in causa esistono già dei contenziosi in itinere.

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