Cronaca locale

Muore per una coronarografia: l’inchiesta dopo la denuncia dei familiari

Quando la donna 64enne di Acerra è entrata in sala operatoria era cosciente, ma qualcosa è andato storto durante l’esame

Muore per una coronarografia: l’inchiesta dopo la denuncia dei familiari

Si era ricoverata in clinica per sottoporsi a una coronarografia; il suo cuore faceva le bizze e i medici volevano vederci chiaro. L’esame doveva escludere che ci fossero occlusioni o patologie coronariche, ma la paziente è deceduta nel corso del controllo cardiologico. La vittima, una donna di 64 anni, originaria di Acerra, nel Napoletano, era assistita in una struttura sanitaria di Pomigliano d’Arco. Quando è entrata in sala operatoria era cosciente, ma qualcosa è andato storto durante la coronarografia e la paziente, nonostante i tentetivi di rianimazione, è morta per arresto cardiaco.

La coronarografia è un esame che viene eseguito in regime di ricovero in pazienti con segni (ischemia documentata ai test d’ischemia inducibile) e sintomi (angina/dispnea) indicativi di una coronaropatia, ossia una qualsiasi alterazione, anatomica o funzionale, delle arterie coronarie (i vasi sanguigni che portano sangue al muscolo cardiaco). Visualizzando le coronarie con il mezzo di contrasto, è possibile valutare direttamente la presenza di eventuali ostruzioni (stenosi). Si tratta di un esame mini-invasivo, eseguito in anestesia locale. Un piccolo catetere inserito all’interno di un’arteria del polso (radiale) o dell’inguine (femorale), viene fatto risalire sotto guida radiografica fino all’origine delle coronarie (osti). Nel caso in cui ci fossero delle stenosi, viene posta indicazione a rivascolarizzazione miocardica percutanea (con l’angioplastica) o chirurgica (con il by-pass).

L’esame dura, in genere, 20-30 minuti. Conclusa l’indagine, il catetere viene rimosso e si procederà a una compressione, nella sede dell’incisione, per un quarto d’ora circa. Se è stata utilizzata la via femorale per l’inserzione del catetere, la gamba del paziente dovrà restare estesa per 6-8 ore. Un intervento di routine ormai, ma che è costato la vita alla 64enne di Acerra. Nonostante i soccorsi messi in atto tempestivamente dall'equipe di cardiologi della struttura sanitaria la donna non ha ripreso conoscenza ed è morta in seguito ad un arresto cardiaco. Sul decesso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Castelcisterna, chiamati ad intervenire dai familiari della donna. La cartella clinica è stata sequestrata dai militari e la salma trasferita in medicina legale, in attesa dell’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni. Sotto choc i parenti della vittima, che andranno fino in fondo; chiedono giustizia e intendono sapere se la congiunta sia stata vittima di un caso di malasanità.

Segui già la pagina di Napoli de ilGiornale.it?

Commenti