Cronaca locale

Napoli, agguato contro nigeriani, le associazioni: “È atto razzista”

Un gruppo di adolescenti avrebbe dato fuoco ad uno scooter rubato qualche giorno addietro: dopo le fiamme l’esplosione ed il denso fumo. La madre: “Quei ragazzi ci guardano storto e ci disprezzano spesso”

Napoli, agguato contro nigeriani, le associazioni: “È  atto razzista”

Notte di paura per una famiglia di nigeriani di Napoli, vittima, a quanto pare, di un episodio di razzismo.

Il fatto si è verificato nella zona dell’Arenaccia, per la precisione in vico Miraglia, dove il nucleo risiede all’interno di un cosiddetto “basso”. Secondo i racconti forniti agli inquirenti da parte delle vittime, a rendersi protagonista dell’attacco sarebbe stato un gruppetto di adolescenti, fuggiti poi in sella ad un motorino.

I ragazzini avrebbero trascinato uno scooter, poi risultato rubato giorni addietro, dinanzi al portone d’ingresso del basso. Dopo aver cosparso il mezzo a due ruote con della benzina, il cui odore è risultato chiaro agli occupanti all’interno dell’abitazione, i malviventi avrebbero appiccato il fuoco, provocando così un’esplosione. Il fatto è accaduto intorno alla mezzanotte dello scorso mercoledì. Le conseguenze del denso fumo che si è generato hanno portato al ricovero di uno dei nigeriani presso il pronto soccorso dell’ospedale Loreto Mare (Napoli). Secondo la stampa locale, l’allarme per intossicazione da fumo sarebbe, tuttavia, rientrato.

“Repubblica” ha intervistato una delle donne rimaste vittima dell’agguato, che non riesce a comprendere il perché di quell’atto violento. La straniera, venditrice ambulante, ha così commentato. “Noi non abbiamo avuto nessuna lite. Io so solamente che quei ragazzi ci guardano storto e ci disprezzano spesso. Forse hanno anche capito che ho detto ai miei figli di stare lontano da loro”. “Come si chiama mio figlio? Ha un nome italiano, perché è nato qui. Lui studia e va alle scuole superiori, però è considerato una nullità da questi piccoli banditi che invece stanno per strada a ciondolare e ci volevano bruciare o solo fare spaventare a morte”.

Per le associazioni schierate a sostegno dei migranti si è trattato senza ombra di dubbio alcuno di un attacco a sfondo razziale: “è un atto vile, e gratuito, connotato da una matrice razzista.

Gianluca Petruzzo, portavoce dell’”Associazione 3 febbraio”, chiede alle istituzioni di intervenire. “Questa è un’ennesima prova che il razzismo è sempre più criminale. Quindi battersi contro ha sempre più a che fare con il salvare e difendere la vita.

Per questo, c’è bisogno di essere uniti e solidali, perché è in gioco oggi l’umanità di tutti”.

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