Cronaca locale

Napoli-Ajax un sogno ma non per tutti. La rabbia dei tifosi disabili

Ad alcuni tifosi del Napoli con disabilità, pur in possesso di regolare biglietto, sarebbe stato assegnato un posto dove era assai complicato vedere la partita

Napoli-Ajax un sogno ma non per tutti. La rabbia dei tifosi disabili

Un Napoli spettacolare, a tratti praticamente perfetto, ha battuto anche al ritorno gli olandesi dell’Ajax nella quarta giornata dei gruppi di Champions League. Una vittoria che ha permesso ai partenopei di qualificarsi per gli ottavi della massima competizione europea con due turni di anticipo. Tripudio sugli spalti dello stadio Maradona. Tifosi in delirio per quello che può essere considerato il raggiungimento del primo obiettivo stagionale. Eppure non tutti hanno potuto gioire e far festa. Perché, purtroppo, c’è chi pur essendo in possesso del regolare biglietto non ha potuto assistere alla partita. Enormi disagi sono, infatti, stati segnalati da un gruppo di tifosi disabili del Napoli.

I supporters dovevano assistere all'incontro nel settore nella Curva A ma, loro malgrado, hanno scoperto di essere stati posizionati nel retro in un punto dove anche una persona normodotata e di statura media avrebbe avuto enormi difficoltà a vedere il campo.

"Eravamo allo Stadio Maradona con regolare biglietto numerato, ma purtroppo non abbiamo potuto assistere alla partita poiché arrivati lì ci siamo resi conto che il nostro posto era dietro, ma non in ultima fila, era proprio dietro tutti gli altri tifosi, eravamo addirittura dopo l'ultima fila, separati dagli altri da un plexiglass", ha raccontato Ciro, un ragazzo disabile. Il giovane ha spiegato che l'unica cosa che lui e il suo gruppo è riuscito a vedere erano le spalle degli altri tifosi che, in piedi sui sediolini, guardavano la partita e facevano il tifo. Tanta l’amarezza per quella situazione.

Ma c’è di peggio. Perché lo stesso Ciro ha aggiunto di aver chiesto soccorso "invano agli steward, che non ci hanno assolutamente aiutato, e sempre invano abbiamo chiesto alle persone davanti a noi di sedersi per riuscire a guardare la partita, ma purtroppo nessuno ci ha ascoltato". Anzi qualcuno si sarebbe infastidito per la richiesta. "La mortificazione e l'umiliazione più grande è stata quando un tifoso che era in piedi davanti a me mi ha mandato praticamente a quel paese insultandomi e dicendomi che se volevo vedere la partita in modo comodo mi sarei dovuto fare l'abbonamento televisivo e starmene a casa, chiamandomi cionco di me***!”, ha affermato sconsolato Ciro.

Il giovane ha inoltre spiegato che "i tanto agognati nuovi posti per disabili in curva, si trovano in realtà praticamente dietro un plexiglass in una sorta di anticamera che sembra un sottopassaggio, e non all'interno della curva stessa, in pratica noi siamo messi in disparte, nonostante paghiamo un biglietto, anche se ridotto, comunque lo paghiamo ed arriviamo fin la per sognare e divertirci come tutti". L’appassionato tifoso ha evidenziato che qualche settimana fa "si è annunciato in pompa magna che i posti per disabili allo stadio sono aumentati, ma in realtà sono aumentati nel senso che ti puoi comprare un biglietto, ma non hanno fatto nuovi posti". "Voglio giustizia - ha tuonato il ragazzo - sono stato offeso e mortificato, chiedo alla società di prendere provvedimenti, poiché questo metodo non favorisce i disabili, anzi, li mette anche in pericolo, poiché più di una volta, altri tifosi hanno alzato la voce con noi, spaventandoci!".

Per averla Ciro si è rivolto a "La Battaglia di Andrea", associazione che tutela i diritti dei disabili, che è subito intervenuta segnalando il caso ai media nazionali e locali. "Se tutto ciò corrisponde al vero sarebbe gravissimo e dai video che abbiamo visto mi sembra tutto chiaro", ha dichiarato Asia Maraucci, presidente dell'associazione, spiegando che questi ragazzi sarebbero stati messi "in disparte” nonostante il regolare biglietto, in un settore dove “talvolta è anche difficile comunicare con gli altri presenti senza poter avere problemi".

Secondo Maraucci è sacrosanto il diritto degli altri tifosi, che giustamente hanno pagato un biglietto, a vedere la partita ma "nei modi e nelle risposte vanno senz'altro condannati". Per questo motivo "le spiegazioni devono darle le persone che hanno deciso di piazzare i disabili in un posto dove sarebbe impossibile guardare la partita". Il presidente dell’associazione si è detta certa che la società farà luce sulla vicenda e "sicuramente De Laurentiis, persona molto attenta e sensibile, uno dei migliori presidenti della storia del Napoli, saprà come sistemare la situazione".

La questione è già finita all’attenzione di Massimo Cilenti, presidente della commissione Politiche sociali del Comune di Napoli, che ha lanciato un duro attacco alla società azzurra: "È l'ennesimo caso di totale disinteresse per il benessere di tutti i cittadini e di effettiva discriminazione da parte della Ssc Napoli che richiede un duro intervento del Comune di Napoli, concessionario dello stadio".

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