Napoli, emergenza barelle all’Ospedale del Mare: pazienti curati anche su sedie

Nei giorni scorsi all’ospedale si è registrato un altro afflusso di pazienti. Alcuni malati curati anche sulle sedie. Il direttore generale dell'Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha disposto una verifica.

Napoli, emergenza barelle all’Ospedale del Mare: pazienti curati anche su sedie

Situazione difficile nel pronto soccorso dell'Ospedale del Mare a Napoli. Nel presidio sanitario situato a Ponticelli, infatti, le barelle sono tutte occupate e le lettighe con i malati sono posizionate in ogni angolo della struttura.

Negli ultimi giorni si è, infatti, verificato un boom di accessi. Nel fine settimana sono state 16 le persone in attesa di triage e altre 60 in visita. Il tutto in un'area che, almeno in teoria, potrebbe contenere appena 14 pazienti. Questa volta il Covid-19 non c'entra: si tratta di persone arrivate nel presidio ospedaliero per le più disparate patologie, in alcuni casi anche molto serie. Qualcuno è costretto ad attendere il proprio turno su sedie dove ricevono la prima assistenza.

Questo alto afflusso di malati ha mandato in crisi l’ospedale. Un quadro non proprio incoraggiante se si tiene conto che anche il capoluogo partenopeo, come le altre città italiane, è alle prese con l’emergenza coronavirus. La situazione complicata è sottolineata anche da infermiere che non ha fatto mistero di essere allarmato. "Cosa accadrà quando arriverà la "terza ondata"? Non si capisce come faremo a poter gestire la grande mole di pazienti che potrebbe arrivare in ospedale", sono state le parole dell'operatore sanitario rilanciate da Repubblica.

Un altro lavoratore ha spiegato che a rallentare le procedure di spostamento nei reparti è l'obbligo di tamponi con l'attesa media di quattro giorni per i risultati. Attualmente l'area del pronto soccorso, con codici gialli e rossi, non ha una zona per i Covid, ma solo una accettazione (ex codici bianchi) dove viene effettuato il test rapido. I positivi sono spostati in medicina d'urgenza e, in caso di necessità, al Covid Hospital modulare che si trova nel parcheggio dell'ospedale. "Pensate che per ogni paziente positivo al Covid impieghiamo circa un'ora, tra esame e sanificazione della Tac", ha raccontato un dipendente del nosocomio. Se nei prossimi giorni dovessero aumentare gli accessi potrebbe verificare un ingorgo tale che difficilmente si riuscirà a garantire una separazione tra chi è affetto dal virus e chi no.

Secondo il bollettino diffuso ieri dall'Asl Napoli 1 Centro, nell'ospedale sono ricoverati 10 pazienti Covid in terapia intensiva (16 i posti totali), 8 in sub-intensiva (posti tutti occupati) e 34 (su 39) in degenza. In considerazione di ciò il direttore generale dell'Asl, Ciro Verdoliva, avvierà un Audit, in pratica una sorta di verifica, nel pronto soccorso dell'Ospedale del Mare. In una nota inviata all’ospedale è stato indicato che "per individuare le opportunità di miglioramento e introdurle nella pratica professionale finalizzato ad una analisi critica e sistematica della qualità della assistenza medica". A compiere la verifica sarà un gruppo misto di esperti del pronto soccorso ed esterni provenienti da altre aziende.

Eppure qualcuno ha il timore che il peggio possa essere solo all’inizio. "Tra un po' arriverà il picco dell'influenza stagionale e non sapremo come fare", ha ammesso un medico. Per di più a rallentare gli accertamenti clinici si è messo anche il guasto alle Tac: da circa dieci giorni ne funziona solo una.

Senza dimenticare che nei giorni scorsi, nello stesso ospedale di Napoli si sono verificate anche nuove infiltrazioni di acqua a seguito delle forti piogge. L’area interessata era stata quella adibita ad uffici e spogliatoi per il personale medico sanitario.

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