Cronaca locale

Ninella, la suocera di tre boss della camorra

La donna, 89enne, vanta un triste record: tutte le sue figlie hanno sposato potenti capoclan, ma lei continua a vivere nello stesso immobile popolare

Una processione (foto d'archivio)
Una processione (foto d'archivio)

Anna Maglieri, 89 anni, detiene un record alquanto particolare: è la suocera dei tre boss della camorra più potenti di Napoli e provincia. Le sue figlie sono infatti andate in sposa a tre capoclan: Francesco Mallardo, Patrizio Bosti ed Eduardo Contini, i capi dell'Alleanza di Secondigliano, che controlla tutti gli affari illegali, si infiltra nelle strutture ospedaliere e riesce ad aggiudicarsi, truccandoli, gli appalti pubblici. La donna è conosciuta dalla gente di San Giovanniello, la zona di via Santi Giovanni e Paolo, all'Arenaccia, con il vezzeggiativo di Ninella, con la ‘e’ chiusa, come sottolineato dal Corriere del Mezzogiorno, e ha tre figlie, Maria, Rita e Anna.

Le tre immagini sacre

Pochi giorni fa i carabinieri hanno sequestrato, tra il Vasto, l'Arenaccia e San Carlo all'Arena, undici edicole votive illegali. Lo scorso aprile erano state ritrovate tre statue sacre risalenti al Seicento, raffiguranti la Madonna del Rosario, di San Domenico e Santa Rosa, che erano magicamente passate da una chiesa a un vano che si trova proprio nel palazzo dove abita Ninella, e di cui solo l’89enne ha le chiavi. Da quel ritrovamento sono partite le indagini che hanno portato a una ricostruzione fatta dalla Procura ben diversa rispetto a quella dell'avvocato dell’anziana, Massimo Capasso. La stessa 89enne ha ammesso di essere molto affezionata a quelle tre immagini, che sono state poi sequestrate e affidate ai carabinieri della tutela del patrimonio artistico. Del resto la donna è cattolica osservante e praticante e venera in modo particolare la Madonna del Rosario.

La suocera dei boss è molto devota

Fino al 2011 era stata lei stessa a guidare ogni anno la processione del 7 ottobre, durante la quale le tre statue, portate a spalla, percorrevano le strade del quartiere dalle 10 del mattino alle 10 di sera, con diverse fermate. Alcuni anziani ricordano che in passato la processione durava più giorni. La data del 7 ottobre era stata scelta perché quel giorno, nel 1571, vi era stata la vittoria della Lega Santa a Lepanto con la sconfitta della flotta turca. Ma la devozione di Ninella è a prescindere da questo episodio. Come tante persone non aveva avuto la possibilità di studiare e imparare a leggere e a scrivere perché la sua famiglia, molto numerosa, non era benestante.

Nel 2013 aveva dovuto sottoscrivere un verbale in cui faceva richiesta di tenere in consegna le statue, accettando però di consegnarle quando il parroco della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo gliele avesse chieste. Non sapendo scrivere, la donna aveva firmato con una croce. L'anziana abita ancora oggi nel condominio popolare di via Santi Giovanni e Paolo al civico 113, nonostante la sua stretta parentela con i tre generi, oggi detenuti in regime di carcere duro a causa delle tante evasioni avvenute in passato. Spesso però Ninella viene visitata dalle forze dell’ordine che effettuano controlli e verifiche. Dei suoi generi l’anziana non si sarebbe mai lamentata.

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