Cronaca locale

"Non potrò fare la terza dose". La storia paradossale di un falso positivo napoletano

Il caso dell’avvocato Giuseppe Azzariti Fumaroli dimostra, ancora una volta, come le regole in materia di Covid siano un po' farraginose

"Non potrò fare la terza dose". La storia paradossale di un falso positivo napoletano

Una storia incredibile che conferma come le procedure di tracciamento della positività al Covid-19 siano spesso contraddittorie. La vicenda dell’avvocato 40enne di Napoli Giuseppe Azzariti Fumaroli non è sicuramente l’unico caso assurdo che si è verificato in Italia, ma è emblematica e dimostra, ancora una volta, come le regole in materia di Coronavirus siano farraginose. Ma andiamo all’episodio specifico che il legale ha raccontato al quotidiano online Napoli Today. Tutto è cominciato quando Azzariti Fumaroli, in vista della terza dose del vaccino, per scrupolo, ha deciso di effettuare un tampone molecolare. In casa aveva il padre con i classici sintomi del Covid e prima di vaccinarsi, seppur asintomatico, ha preferito effettuare un controllo.

L’esito del tampone molecolare domiciliare è stato bizzarro: il genitore con sintomi è risultato negativo, mentre l’avvocato ha avuto un referto di positività. “Ho chiamato il laboratorio – ha dichiarato al giornalista del quotidiano partenopeo Azzariti Fumaroli –e mi hanno comunicato che avevo un valore borderline. Il tampone era da rifare, ma subito dopo mi è arrivato un sms dalla Regione Campania che mi diceva di restare a casa in attesa della convocazione dell’Asl”. Da quel momento in poi, il legale ha cercato di capire qual era la sua posizione, anche perché a un secondo tampone molecolare è risultato negativo.

Nonostante ciò l’Asl ha continuato a considerare valido il primo tampone (quello positivo), obbligando l’avvocato a restare chiuso in casa con il resto della famiglia. Nessuna verifica successiva sarebbe stata utile per “liberarlo” dalla quarantena. L’unico modo per uscirne sarebbe stata l’ammissione dell’errore da parte del primo laboratorio. “Ho contattato i titolari – ha continuato Azzariti Fumaroli – ma per loro in quella data ero positivo”. Anche i tamponi e i prelievi del sangue successivi hanno dimostrato la negatività del legale, ma la quarantena non si può interrompere per l’Asl.

La famiglia Azzariti Fumaroli dovrà restare chiusa in casa fino all’11 dicembre, ma il danno più rilevante è che l’avvocato non potrà fare la terza dose in tempi celeri, poiché risulta che abbia contratto la malattia. È questo l’aspetto che infastidisce maggiormente il professionista. La sua domanda è legittima, ma sicuramente non otterrà una risposta. “Si applicano restrizioni inutili a persone sane – ha detto con amarezza – e io sarò scoperto e non protetto a sufficienza contro il Covid.

Con chi me la prenderò se contrarrò il Covid per non essermi potuto vaccinare con il booster?”.

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