"Non sono a casa, sto chiedendo l’elemosina". Il messaggio amaro di un operaio Whirlpool

Il dipendente è uno dei 320 lavoratori finiti per strada dopo la decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento di via Argine

"Non sono a casa, sto chiedendo l’elemosina". Il messaggio amaro di un operaio Whirlpool

C’è chi riesce ancora a trovare la forza per fare ironia, quella tipica napoletana, nel tentativo di sdrammatizzare una situazione che si fa sempre più difficile. È il caso dell’operaio della Whirlpool di Napoli, Francesco Petricciuolo, che sul suo profilo Facebook ha pubblicato la foto dell’avviso indirizzato all’ufficiale giudiziario che gli verrà a consegnare la lettera di licenziamento, attaccato con il nastro adesivo fuori al portoncino d’ingresso. “Io, il dipendente a cui deve consegnare la missiva non sono in casa e, vista la delicatezza del momento e per non turbare la psiche di moglie e figli, le chiedo di consegnarmela personalmente. Mi troverà a chiedere l’elemosina davanti al santuario della Madonna dell’Arco al mattino, il pomeriggio a Pompei”.

Un messaggio che provoca un sorriso amaro in chi legge, scritto da una persona che si trova senza lavoro dopo anni di servizio prestati alla Whirlpool. Petricciuolo è uno dei 320 dipendenti finiti per strada dopo la decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento di via Argine. Anche le ultime flebili speranze si sono affievolite negli ultimi giorni e gli operai stanno ricevendo, a mano, le lettere di licenziamento. Non tutti, però, si sono arresi e l’incontro di oggi con il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha l’obiettivo di riaprire la discussione.

Intanto, i sindacati non mollano. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha detto: “A metà mese valutiamo e decideremo insieme quali azioni mettere in campo. Ritengo che su Whirlpool manchi una politica industriale complessiva. Questo è un tema chiaro e conferma che i processi di transizione industriale devono essere affrontati. È necessaria una risposta in tempi rapidi”. Gli altri stabilimenti della Whirlpool hanno avviato la macchina della solidarietà, scioperando per due ore in tutte le fabbriche italiane. L’obiettivo dei lavoratori è chiaro: il governo, così come si era impegnato a fare, dove convocare un tavolo con i ministri interessati per trovare le modalità utili a dare continuità occupazionale ai lavoratori e ad accelerare il percorso di costituzione e discussione del piano industriale del consorzio.

Non mancano, comunque, le reazioni in città dopo che il Tribunale di Napoli ha respinto il ricorso dei sindacati sulla presunta condotta antisindacale dei vertici della Whirlpool. Dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è arrivata la piena solidarietà ai lavoratori, così come ha già fatto l’ex primo cittadino Luigi De Magistris. Critico con il governo si è dimostrato l’ex governatore della Campania Stefano Caldoro, il quale ha evidenziato che sulla vicenda Whirlpool sono stati commessi troppi errori.

L'assessore al Lavoro della Regione Campania, Antonio Marchiello, invece, ha dichiarato al Corriere del Mezzogiorno:“Occorre insistere sulla necessità di concentrare tutti gli sforzi e le attenzioni sul percorso che abbiamo davanti e che deve vedere le istituzioni, e il Governo in primis, impegnati a garantire ai lavoratori, in tempi rapidi, un percorso alternativo e certo”.

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