Cronaca locale

Un nuovo suicidio nel carcere di Secondigliano: l’allarme del garante

Samuele Ciambriello attacca: “Ogni morte violenta è un’offesa alla vita, al buon senso, alla Costituzione”

Un nuovo suicidio nel carcere di Secondigliano: l’allarme del garante

Ancora un suicidio nel carcere di Secondigliano, in provincia di Napoli. Il corpo del 59enne Giovanni Pontillo, rinchiuso nella casa circondariale da circa un anno, è stato trovato senza vita nella sua cella. A scoprire l’accaduto, gli agenti della polizia penitenziaria, che hanno immediatamente avvisato il direttore della struttura carceraria.

Sull’episodio è intervenuto il garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello. “Giovanni Pontillo, 59 anni di Capodrise, in provincia di Caserta – ha detto il garante – ieri alle 17,30 si è impiccato nella sua cella del carcere di Secondigliano. Era detenuto nel reparto Ionio, alta sicurezza del carcere napoletano ed era stato condannato in primo grado a 20 anni per spaccio internazionale di droga e associazione a delinquere.

È il quinto in Campania dall’inizio dell’anno, mentre per altri tre carcerati sono ancora da accertare le cause della morte. Era in cella con un’altra persona. Ogni carcere, anche Secondigliano, ha avuto approvato e validato dall’Osservatorio regionale della sanità il Protocollo di prevenzione del rischio suicidario in istituto.

Ma mancano le figure sociali di psicologi ed educatori: 95 educatori per 15 Istituti penitenziari (7832 detenuti), 32 psicologi e 16 psichiatri, per complessive 1428 ore mensili. In media ogni mese queste figure sociali dedicano ad ogni detenuto10/11 minuti. E adesso gli psicologi devono stare anche nei consigli di disciplina. Siamo alla morte annunciata del diritto al suicidio. Non si può morire in carcere e di carcere.

Ogni morte violenta è un’offesa alla vita, al buon senso, alla Costituzione”.

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