Cronaca locale

Città metropolitana, dopo le 21.30 niente più trasporti

Caos traffico e assenza di parcheggi, i numeri di bus, metro e circumvesuviane sono lampanti: un cittadino, nelle ore serali, è lasciato completamente isolato

Città metropolitana, dopo le 21.30 niente più trasporti

Napoli è un groviglio di vetture, ma non da oggi. Le piaghe del traffico e della carenza di aree di sosta non sono un problema degli ultimi tempi (anzi il Covid-19, con lo smart working, ha addirittura migliorato la situazione), ma di vecchia data. Lo evidenzia in maniera circostanziata Eleonora Puntillo sul Corriere del Mezzogiorno, dove è approfondito un tema tanto caro ai cittadini napoletani e dell’hinterland: i trasporti pubblici. La Città metropolitana è composta da 92 centri limitrofi, grandi, medi e piccoli, da cui si riversano nel capoluogo di regione, in ogni giorno lavorativo, circa 500mila autoveicoli.

Un flusso abnorme che congestiona un’intera città, preda del caos e dell’inquinamento. Alla base di questa disastrosa condizione c’è, senza dubbio, il cattivo funzionamento dei trasporti pubblici, un servizio che è peggiorato con lo scoppio della pandemia. C’è poco spazio alla fantasia e i numeri di bus, metro e circumvesuviane sono lampanti: un cittadino a partire dalle 21.30, è lasciato completamente isolato. Da quell’ora non funziona più nulla e chi ha pensato di usufruire dei mezzi pubblici per circolare nel perimetro della Città metropolitana, ma anche solo a Napoli, si trova appiedato.

Diventa quindi necessario utilizzare la propria auto o il motociclo personale per muoversi nell’hinterland napoletano. Ciò, soprattutto, per coloro che vivono la città nelle ore serali e notturne. Non esistono collegamenti pubblici che permettano di raggiungere i teatri San Carlo e Mercadante per assistere agli spettacoli, così come non ci sono corse per le tante sale cinematografiche cittadine. Solo per avere un’idea, il tragitto che viene fatto più a tarda ora è quello dei treni delle ferrovie, ma è alle 22.27. Eppure stiamo parlando di agglomerati urbani che, solo in cinque, superano i 450mila abitanti.

Ad essere interessati sono centri come Giugliano in Campania (122mila abitanti), Torre del Greco (90mila), Pozzuoli (83mila), Casoria (80mila) e Castellammare di Stabia (quasi 70mila).

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