Cronaca locale

Pistole finte in aula per fare video per i social: choc in una scuola di Napoli

I fatti sono avvenuti in una scuola del quartiere Soccavo. È stata una insegnante a scoprire le pistole, risultate delle repliche di una Beretta 92 senza tappo rosso e piombatura interna

Pistole finte in aula per fare video per i social: choc in una scuola di Napoli

Sembrava una mattinata di studio come le altre, scandita da compiti, spiegazioni ed interrogazioni, ed invece in una scuola superiore situata nel quartiere Soccavo a Napoli, l’Isis Giustino Fortunato, è accaduto l’imprevedibile. Alcune ragazze sono state sorprese da un insegnante a giocare con due pistole.

Tutto è accaduto nel giro di pochi minuti. La docente, spiazzata da quanto scoperto, ha immediatamente informato la preside dell’istituto: quest'ultima, a sua volta, ha chiamato il 112 per denunciare la situazione. E non poteva essere altrimenti.

Nella scuola, presidio di legalità e luogo in cui formare le giovani generazioni ed educarle al rispetto della legge, erano entrati strumenti che, in mani sbagliate, possono essere usati per fare male alle persone. Sul posto sono, così, immediatamente intervenuti i carabinieri del Nucleo radiomobile di Napoli che hanno recuperato le due pistole, risultate essere repliche di una Beretta 92 senza tappo rosso e piombatura interna. Una riproduzione così perfetta che i due oggetti sarebbero potuti passare per armi vere, con tutti i rischi del caso.

Secondo quanto ricostruito dai militari le pistole erano state portate per gioco in classe da uno degli alunni. I suoi compagni, incuriositi dagli oggetti, hanno iniziato a passarseli. Non solo. perchè alle finte armi hanno scattato foto e fatto filmini. Materiale che, forse, doveva essere postato sui vari social.

Entrambe le pistole sono state sequestrate. La vicenda, però, non si è conclusa qui. Le forze dell’ordine stanno compiendo accertamenti per chiarire la provenienza delle armi.

Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, a portare le finte pistole in classe è stato uno studente di 14 anni. Il giovane proviene da una famiglia che non ha mai avuto problemi con la giustizia. Una goliardata ma del tutto fuori luogo, soprattutto se si tiene conto che a Napoli quella della criminalità, piccola o grande che sia, è una vera piaga che causa morte e dolore.

Una emergenza sociale che deve essere affrontata anche attraverso il diffondersi della cultura.

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