È polemica per i manifesti funebri affissi a un anno dalla morte del boss Cutolo

La scritta "anima benedetta" ha provocato la reazione di alcuni rappresentanti delle istituzioni. Il sacerdote di Caivano don Patriciello: "Non è colpa del parroco di Ottaviano"

 È polemica per i manifesti funebri affissi a un anno dalla morte del boss Cutolo

Non accennano a placarsi le polemiche sui manifesti funebri affissi qualche giorno fa a Ottaviano per ricordare, a un anno dalla scomparsa, la figura del boss Raffaele Cutolo, originario proprio del piccolo centro in provincia di Napoli. La frase utilizzata per ricordare ai cittadini la messa di suffragio del capo della Nuova camorra organizzata ha provocato la reazione di diversi uomini delle istituzioni. “Raffaele Cutolo, anima benedetta” è il passaggio sul manifesto incriminato che ha mandato su tutte le furie sia il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli sia il senatore Sandro Ruotolo.

“Noi – ha dichiarato a Fanpage Borrelli – siamo contrari a qualsiasi glorificazione di boss e criminali. I familiari lo ricordano con immenso amore, noi, invece, ricorderemo Cutolo come un boss sanguinario di camorra. Pensiamo alle vittime delle sue malefatte e al cattivo esempio che ha dato a intere generazioni. Altro che anima benedetta”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il parlamentare Ruotolo che, da giornalista, in passato, ha narrato le nefandezze del camorrista. Gli strali dei due esponenti politici, indirettamente, hanno colpito anche il sacerdote che ha celebrato la messa.

Non la pensa allo stesso modo il parroco di Caivano Maurizio Patriciello, da anni in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata e nella battaglia contro l’inquinamento ambientale. Come riporta Napoli Today, don Maurizio ha difeso l’operato del prete di Ottaviano, il quale, secondo lui, non ha colpa sulla frase inserita nel manifesto. Le pompe funebri utilizzano i prestampati e modificano solo il nome del defunto. Il parroco, poi, deve fare solo il suo dovere di cristiano celebrando la messa in suffragio della salma. Don Maurizio ha annunciato che si recherà dal collega di Ottaviano per dimostrargli la sua solidarietà.

Raffaele Cutolo, conosciuto con il nomignolo di ‘o professore, è morto un anno fa, a 79 anni, nel reparto sanitario del carcere di Parma dove era detenuto con il regime di 41bis.

Dopo la sua scomparsa sui social apparvero anche tantissimi messaggi di compianto ed esaltazione, come denunciato all'epoca sempre dal consigliere regionale Borrelli. I funerali furono celebrati nella notte a Ottaviano, in forma strettamente riservata. La Questura di Napoli, infatti, aveva vietato le esequie pubbliche.

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