Cronaca locale

Il pronto soccorso è chiuso e una donna muore all’ingresso dell’ospedale: indaga la procura

L’episodio è accaduto al San Giovanni Bosco, a nord di Napoli, dove per mancanza di personale il reparto d’emergenza non è stato riaperto

Il pronto soccorso è chiuso e una donna muore all’ingresso dell’ospedale: indaga la procura

La disperata corsa all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli non è servita a salvare la vita di una donna di 53 anni. Il marito, quando ha visto la moglie accasciarsi a terra in preda a un malore, non ci ha pensato due volte, l’ha caricata in macchina e si è diretto al pronto soccorso del nosocomio più vicino, non sapendo che quel reparto è chiuso da tempo. La struttura ospedaliera a nord della città partenopea, come riporta il Corriere del Mezzogiorno, non ha più il presidio di pronto intervento per la mancanza di personale.

Il San Giovanni Bosco, durante la fase più critica della pandemia, era stato convertito in Covid hospital, ma successivamente ha garantito solo prestazioni ordinarie. A restare chiuso è stato il pronto soccorso che non è stato riattrezzato per entrare nuovamente in funzione. Giunta sul posto, la paziente è rimasta in macchina fino all’arrivo di un’ambulanza del 118. Nonostante l’intervento dei sanitari, però, la 53enne non ce l’ha fatta ed è morta poco dopo. Il marito, a quel punto, ha avvisato la polizia che, su richiesta della procura di Napoli, ha sequestrato la salma in attesa di autopsia.

I periti dovranno stabilire se il decesso era evitabile e quali sono le eventuali colpe della struttura ospedaliera. L’episodio è stato commentato, con una nota, dall’associazione di categoria “Nessuno tocchi Ippocrate” che getta ombre sul mancato intervento dei medici del San Giovanni Bosco.“Riguardo questa triste vicenda – hanno scritto i responsabili del sodalizio – complimenti al 118 di Napoli che ha inviato in maniera fulminea un’ambulanza per cercare di rianimare la povera signora. È possibile, però, che nel San Giovanni Bosco non c’era nessun medico/infermiere che per stato di necessità poteva uscire fuori alla struttura ad effettuare una rianimazione cardiopolmonare?”.

L’associazione ha aggiunto nel comunicato alcuni quesiti che saranno oggetto di indagini. “Poteva essere una morte evitabile? C’è stata omissione di soccorso? Stiamo parlando di una donna di 53 anni che è morta davanti al cancello di un ospedale. L’unica cosa che possiamo affermare con certezza è che come medici abbiamo fatto un giuramento e che aldilà di procedure, protocolli abbiamo l’obbligo professionale e morale di intervenire se una persona è in fin di vita.

Il resto? È solo fuffa”.

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