Cronaca locale

Antifurto e "block shaft" non bastano a fermarli: così i ladri rubano l'auto

Resta irrisolto il problema dei fenomeni di illegalità che si verificano, senza soluzione di continuità, durante le ore notturne

Antifurto e "block shaft" non bastano a fermarli: così i ladri rubano l'auto

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza catturate all’esterno di un’abitazione di Casalnuovo, nel Napoletano, hanno mostrato tutti i particolari di un furto di un’automobile in piena notte. Nonostante la macchina fosse dotata di antifurto satellitare e di block shaft, i malviventi con poche mosse sono riusciti a portala via. La dinamica è semplice: dopo aver scassinato la portiera di guida, i ladri hanno sbloccato lo sterzo e con un’altra vettura hanno spinto l’auto rubata allontanandosi in tutta fretta.

I metodi dei criminali stanno diventando sempre più sofisticati. Il proprietario della macchina, dopo la denuncia ai carabinieri, è riuscito a recuperarla, essendo stata abbandonata in una campagna di Caivano, probabilmente dopo l’utilizzo per una rapina. Resta, comunque, il problema dei fenomeni di illegalità che si verificano, senza soluzione di continuità, durante le ore notturne.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. “Tale episodio – ha affermato l’esponente politico – evidenzia, così come per i continui furti delle ruote, la necessità di aumentare i controlli durante le ore notturne. Dalla tarda serata all’alba le nostre strade diventano terreno di conquista per i malviventi. I delinquenti agiscono praticamente indisturbati, facendo razzia di ruote, autovetture e scooter. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha promesso 400 nuove unità delle forze dell’ordine. Aspettiamo con impazienza, sperando che non si tratti di promesse a vuoto”.

Recentemente, a Napoli, è stato sgominato un giro d'affari milionario di una banda dedita al riciclaggio di auto rubate, con 17 arresti, di cui 11 ai domiciliari, in esecuzione di un'ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli nord. L'attività investigativa, svolta da marzo a novembre dello scorso anno, è stata condotta dai carabinieri di Grumo Nevano, che avevano scoperto all'interno di un capannone in disuso alcuni pezzi di autovetture.

Le indagini hanno portato alla scoperta dei malviventi che provvedevano ad acquistare le autovetture provento di furto, a smontarle e cedere i pezzi di ricambio a rivenditori che poi li smistavano agli acquirenti finali. Sono state sequestrate cinque officine a disposizione del sodalizio. Nei sei mesi dell'indagine la banda ha riciclato un centinaio di auto con un business di quasi due milioni di euro. Sono state denunciate numerose persone: alcuni acquirenti di pezzi di ricambio, altre per stoccaggio illecito di rifiuti e altre per simulazione di furto di auto che, invece, avevano ceduto volontariamente.

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