Sversamenti illeciti di acque reflue in provincia: sequestri della Guardia di finanza

L’area, passata al setaccio da un’ispezione delle Fiamme gialle, era stata trasformata in una grande discarica abusiva

Sversamenti illeciti di acque reflue in provincia: sequestri della Guardia di finanza

Un sistema di sversamenti illeciti di acque reflue che si estendeva in diverse aree della provincia partenopea: è quanto è emerso dalle indagini portate avanti dal comando provinciale della Guardia di finanza di Napoli, che ha posto i sigilli ad un vasto appezzamento di terreno sito sul territorio di Giugliano in Campania, di proprietà di una locale società specializzata in espurghi. L’area, passata al setaccio da un’ispezione delle Fiamme gialle, era stata trasformata in una grande discarica abusiva, dove l’azienda era solita smaltire illegalmente i propri liquami, che avrebbero dovuto essere invece trasportati presso gli impianti di depurazione autorizzati dalla legge. Le attività illecite della società, tuttavia, si estendevano anche su altri territori: grazie ad un blitz eseguito dai colleghi della compagnia di Pozzuoli, i finanzieri hanno accertato come la stessa ditta sversasse acque reflue urbane di origine domestica, provenienti dal territorio flegreo, nel vicino alveo dei Camaldoli.

La scoperta è avvenuta è a seguito di un complesso sistema di accertamenti, svolti dalle Fiamme gialle grazie alla collaborazione dei tecnici dell’Arpac, eseguiti mediante prove con tracciati fluorescenti: in questa maniera si è potuto evidenziare come gli sbocchi interni di due capannoni facessero sfociare le acque reflue direttamente nell’alveo del rivolo. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha fatto emergere anche come nell’area sequestrata fossero attivi quattro lavoratori privi di regolare contratto di lavoro, tra i quali un extracomunitario sprovvisto di permesso di soggiorno.

Nel bilancio finale dell’operazione si annoverano, oltre al sequestro dell’appezzamento adibito a discarica e deposito, di due autoarticolati e di un’ingente quantità di rifiuti speciali, anche il deferimento all’autorità giudiziaria di sette persone. Solo pochi giorni fa, il 2 marzo, i carabinieri forestali della stazione di Marigliano avevano sequestrato un terreno di oltre 35mila metri quadrati sito a Pomigliano d’Arco, nel quale sono stati interrati quantità di rifiuti.

Qualche mese fa un maxi sequestro è stato effettuato ad Acerra, nel Napoletano, dai carabinieri del Noe, che hanno messo i sigilli a una discarica abusiva dove sono depositati 17mila metri cubi di rifiuti, molti dei quali pericolosi per la salute pubblica. I militari hanno effettuato dei controlli sul territorio, nell’ambito della lotta contro gli sversamenti illeciti, e hanno scoperto il piazzale della vergogna. I rifiuti di un’azienda locale non venivano smaltiti regolarmente e finivano abbandonati sull’asfalto. L’area è stata sequestrata dalle forze dell’ordine, che hanno denunciato i gestori dello stabilimento. Nell’industria venivano lavorati lamierati in acciaio e gli scarti, considerati rifiuti speciali e pericolosi, venivano stoccati nel terreno a pochi passi dall’azienda.

I carabinieri hanno trovato rottami ferrosi e residui di lavorazione abbandonati senza alcuna protezione per l’ambiente. Sul posto anche numerosi bidoni contenenti trucioli di ferro immersi in un liquido oleoso. Le forze dell’ordine hanno stimato che il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 3 milioni e mezzo di euro.

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