"Unità di crisi in Regione contro le aggressioni in ospedale"

Esulta il capogruppo M5S in consiglio regionale Valeria Ciarambino: "Chi salva vite umane non può andare al lavoro rischiando la sua"

"Unità di crisi in Regione contro le aggressioni in ospedale"

Via libera alla mozione che impegna la giunta regionale della Campania a istituire l’unità di crisi a contrasto del fenomeno delle aggressioni ai medici in ospedale. Esulta il Movimento Cinque Stelle: “Conseguito risultato importantissimo”.

L’annuncio arriva dalla capogruppo M5S al consiglio regionale, Valeria Ciarambino, che in una nota spiega le ragioni dell’iniziativa: “Con l’approvazione unanime della questione urgente che abbiamo voluto portare oggi nell’aula del Consiglio regionale, abbiamo conseguito un risultato importantissimo nel contrasto alle violenze, che si verificano con sempre maggiore frequenza, nelle corsie e nei pronto soccorso dei nostri ospedali”. E quindi aggiunge: “Da troppo tempo assistiamo inermi a una vera e propria mattanza a danno di medici, infermieri e operatori a ogni livello della sanità regionale, di fronte alla quale non possiamo più restare indifferenti. Nell’ultimo anno si contano 86 aggressioni. Chi è impegnato ogni giorno nel salvare vite umane, non può più andare al lavoro sapendo di rischiare la sua. Per questo abbiamo impegnato la giunta regionale a mettere in campo una serie di provvedimenti che avrebbero già dovuto adottare i direttori generali, in quanto questi ultimi datori di lavoro a tutti gli effetti e dunque primi responsabili della sicurezza dei lavoratori”.

Il provvedimento riguarderà l’istituzione di una task force che vedrà impegnata la giunta regionale e i direttori generali delle Asl campane per stilare un programma di contrasto alle aggressioni: “Con la nostra mozione abbiamo impegnato il governatore De Luca e i dg delle Asl regionali a predisporre una unità di crisi presso la giunta regionale che coordini un programma di gestione del rischio utilizzando i fondi che hanno a loro disposizione. Misure come la formazione degli operatori nel riconoscere e gestire comportamenti aggressivi – aggiunge Ciarambino -, la definizione di regole di comportamento nell’ottica di prevenire e contrastare l’insorgere di condotte violente, soprattutto nei momenti di maggior rischio come i trasferimenti, la comunicazione della diagnosi, le situazioni di emergenza”.

Ovviamente occorrerà dotare e implementare le infrastrutture ospedaliere.

“Bisognerà garantire il funzionamento di telecamere e dispositivi di sicurezza – conclude la capogruppo M5S - provvedere a dotare i locali con sistemi di identificazione di chiunque entri negli ospedali e sistemi sicuri di chiusura delle porte di accesso ed evitare che gli operatori si trovino a lavorare da soli in alcune aree di emergenza, particolarmente di notte”.

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