Varianti urbanistiche e piano casa, il ministero contro le misure di De Luca

Il governatore della Campania, nel corso della sua consueta diretta su Facebook del venerdì, ha attaccato frontalmente una dirigente del governo, usando toni molto duri, al limite dell’insulto

Il governatore della Campania Vincenzo De Luca
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca

È di nuovo scontro tra il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il ministro della Cultura Dario Franceschini. Dopo le frizioni relative al contratto del direttore generale del Teatro San Carlo di Napoli, questa volta il governatore se la prende con una funzionaria del ministero, la dottoressa Annalisa Cipollone. Il capo dell’ufficio legislativo ha messo in discussione i provvedimenti semplificazione burocratica approvati in consiglio regionale. Secondo il ministero, le misure potrebbero mettere in pericolo la tutela del paesaggio. Ciò è bastato per far insorgere De Luca, il quale, come accade spesso, nel corso della sua consueta diretta su Facebook del venerdì, ha attaccato frontalmente la dirigente, usando toni molto duri, al limite dell’insulto.

La reazione del ministero della Cultura non si è fatta attendere. I funzionari sono entrati nello specifico dei due provvedimenti adottati dal consiglio regionale: il restringimento dei tempi di approvazione delle varianti, studiato per velocizzare i progetti del Pnrr, e l’ulteriore proroga del piano casa che, dal lontano 2009, permette, in alcuni casi, cambi di destinazione d'uso e aumenti di volumetrie in deroga ai piani urbanistici. Per la dirigente Cipollone queste norme potrebbero consentire la violazione dei vincoli paesaggistici in territori di pregio, e tutelati, come ce ne sono tanti in Campania.

La regione, al di là delle battute al fulmicotone di De Luca, intende agire concretamente inviando al ministero le motivazioni dell’approvazione di questo tipo di misure. La battaglia si preannuncia lunga e difficile, poiché il ministro Franceschini potrebbe decidere di ricorrere alla Corte Costituzionale per impugnare gli atti dell’ente regionale.

“Non c'è un ministero – ha affermato sui social De Luca, come riporta la Repubblicain cui non ci sia una azione frenante. Alcuni dirigenti hanno la missione di mandare al manicomio chi amministra sui territori. Dovremo correre, invece dobbiamo fare i conti con dirigenti che sono comparsi sulla terra nel paleolitico”.

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