Cronaca locale

Voto di scambio Regionali Campania 2015, tutti assolti

Gli incontri avvenuti nel corso della campagna elettorale del 2015, oggetto di indagini da parte del Tribunale di Napoli Nord, per i magistrati non avevano nulla di illecito

Il parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro
Il parlamentare di Forza Italia Luigi Cesaro

Tutti assolti. Per il Tribunale di Napoli Nord, nel 2015, in occasione delle elezioni regionali della Campania, non ci fu alcun voto di scambio e le intercettazioni telefoniche e ambientali ordinate nell’ambito del processo penale non sono state considerate utilizzabili, quindi sono prive di qualsiasi significato. Il giudice monocratico Agostino Nigro ha motivato in questo modo la sentenza del 17 settembre scorso, grazie alla quale sono stati assolti dall’accusa di aver comprato le preferenze per le regionali il senatore campano di Forza Italia Luigi Cesaro, suo figlio Armando, i due fratelli del parlamentare Aniello e Raffaele e altre ventisette persone. Tra queste, anche l'ex consigliera regionale Flora Beneduce, nominata lo scorso marzo consulente per la Sanità del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, e l'ex sindaco di Marano di Napoli Angelo Liccardo.

Gli incontri avvenuti nel corso della campagna elettorale di sei anni fa, oggetto di indagini da parte del Tribunale di Napoli Nord, per i magistrati non avevano nulla di illecito. Si trattava di appuntamenti di natura politica, alcuni dei quali andati in scena anche nella sede regionale di Forza Italia, che non hanno alcuna rilevanza penale. Inoltre, come riporta il quotidiano napoletano Il Mattino, il tribunale ha specificato che “nessuno dei reati per i quali si procede consente la sottoposizione ad intercettazione di conversazioni ambientali e telefoniche”. Alla fine del procedimento giudiziario, non essendoci elementi sufficienti per accusare gli indagati di scambio di voti, si è proceduto all’assoluzione degli imputati.

Qualche mese fa, il senatore forzista Cesaro e l’altro parlamentare azzurro Antonio Pentangelo registrarono un'altra vittoria in tribunale. Il Riesame, annullò la richiesta di arresto per i due esponenti politici accusati di corruzione nell’ambito di un’inchiesta che riguardava la riqualificazione dell’ex area Cirio di Castellammare di Stabia, nel Napoletano.

Anche in quel caso, le intercettazioni utilizzate nell’indagine non furono considerate valide.

Commenti