Napolitano: "Basta scontri tra toghe e politica"

Il presidente della Repubblica interviene per smorzare i toni: "In questo momento di tensione servono misura ed equilibrio e un clima di ascolto reciproco. Le contrapposizioni sono deleterie, il dialogo un dovere di tutti"

Napolitano: "Basta scontri tra toghe e politica"

Roma - "Misura ed equilibrio". Li chiede il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al mondo politico e alla magistratura, insieme ad un "clima di ascolto reciproco" sottolineando l’auspicio che, "in questo momento di tensione", "nessuno" rinunci a cercare il dialogo. Il presidente della Repubblica lo ha detto stamattina, nel corso di un incontro al Quirinale con il Consiglio nazionale forense, prima dell’intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all’assemblea di Confesercenti.

Riforme e dialogo "Dobbiamo auspicare che la nuova stagione parlamentare porti avanti il percorso delle riforme di cui ha assoluto bisogno l’amministrazione della giustizia nel suo insieme - dice il presidente della Repubblica - E, perché vi si riesca, deve affermarsi, ne sono convinto e non è la prima volta che lo sottolineo, un clima di ascolto reciproco e di confronto costruttivo su questi problemi tra tutte le componenti del mondo della giustizia e del mondo politico e istituzionale".

Giustizia e politica "Il mio invito - sottolinea il capo dello Stato durante l’incontro con il consiglio nazionale forense - si rivolge a tutti quelli che definirei i soggetti dell’impegno da portare avanti a questo riguardo. È un invito alla misura e all’equilibrio, che in questo momento di tensione mi auguro non vanga lasciato cadere da nessuna parte, nella consapevolezza del danno che porterebbe a ciascuno e a tutti il riaccendersi di una deleteria contrapposizione tra politica e giustizia.

A quel tema - aggiunge Napolitano - dedicai il mio intervento nella seduta del Consiglio superiore della magistratura del 14 febbraio. Vorrei che quanti mostrarono di apprezzare gli argomenti che sviluppai in quell’occasione si comportassero oggi di conseguenza".

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