Nel giorno del dolore, dellultimo saluto in Afghanistan ai quattro alpini della Julia uccisi ieri in unimboscata, i talebani rivendicano. Toni roboanti e molta propaganda che fanno aumentare la rabbia allinterno del contingente italiano che piange i suoi ultimi quattro morti. Adesso, però, non è tempo per recriminazioni e sentimenti battaglieri. Cè da pensare a rendere onore e salutare per lultima volta Francesco Vannozzi, Gianmarco Manca, Sebastiano Ville e Marco Pedone, i quattro alpini devastati dallesplosione (il quinto soldato a bordo del Lince, Luca Cornacchia, ferito alle gambe, sarà rimpatriato «prima possibile»). Lo hanno fatto i loro commilitoni, molti dei quali non si sono vergognati di piangere, nel quartier generale italiano di Herat, dove è stata allestita la camera ardente e dove il cappellano militare di Camp Arena ha celebrato la messa funebre. Un rito triste e affollato, come quello celebrato nel cinema della caserma del 7° alpini di Belluno, il loro reparto.
È già notte in Afghanistan quando le quattro bare, ciascuna avvolta nel Tricolore, sono state portate in spalla dagli alpini e messe a bordo del C-130 dellAeronautica militare che atterrerà domani alle 9 a Ciampino. Sulla pista dellaeroporto ci sono tutti. Cè una rappresentanza dei militari stranieri, cè lambasciatore dItalia Claudio Glaentzer, cè il Rappresentante speciale dellOnu in Afghanistan, Staffan de Mistura. E cè, naturalmente, il comandante dei militari italiani, che nei sei mesi infernali appena trascorsi si trova ancora una volta a piangere la perdita di suoi soldati. Sale a bordo del C-130 e, sullattenti, saluta le bare militarmente. Anche il mondo dello sport - dal calcio, al basket, alla Formula 1 - ha reso omaggio ai caduti: lo stadio di Livorno, come era accaduto per la morte del capitano Romani, si è distinto anche oggi per alcune bordate di fischi, coperti però da un lungo e fragoroso applauso dei veri tifosi.
Oggi, a Ciampino, ad accogliere i feretri saranno le massime cariche dello Stato: confermate le presenze del presidente Napolitano e del premier Berlusconi, rientrato in anticipo dalla Russia. Con loro, straziati dal dolore, i familiari delle vittime già arrivati a Roma da quattro regioni: Toscana, Puglia, Sardegna e Sicilia. I funerali solenni si svolgeranno domani nella Capitale.
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