E alla fine, dopo tre fumate nere, fumata rossa è stata.
LUnione, pur rappresentando solo mezza Italia, ha eletto, compatta e arrogante, il suo candidato e ha così completato la lottizzazione delle cariche, iniziata con le presidenze di Camera e Senato. La Sinistra, asso pigliatutto, non sazia di controllare Regioni, enti locali, università, magistratura, cultura, opinione pubblica, Parlamento e, tra breve, governo centrale (scusatemi se ho tralasciato qualcosa!), è riuscita, alla fine, a dipingere di rosso anche il Quirinale.
I Ds, il partito di maggioranza relativa della coalizione finora rimasto a bocca asciutta, sono riusciti a piazzare al Colle un proprio illustre esponente e Massimo DAlema, campione di fair play del momento, si appresta a rivestire un ruolo primario nel nuovo governo.
Quello che mi preoccupa è che in questo modo, nonostante lesigua maggioranza parlamentare, il giuoco della parcellizzazione delle cariche riuscirà senzaltro a tenere insieme una così eterogenea coalizione, facendo felici un potutti, e riuscirà altresì a fare in modo che il futuro governo Prodi, senza il «fiato sul collo» degli alleati scalpitanti, riuscirà, con molta probabilità, a rimanere in piedi per tutti i cinque anni della legislatura. Allo stesso tempo, mi preoccupano i segnali di scarsa compattezza del centrodestra, il cui futuro, non oso pensare quanto poco roseo possa essere, nel caso di un molto probabile fallimento del prossimo referendum confermativo.
Dunque, per il momento, auguri (di rito) al compagno Napolitano, presidente di sola mezza Italia, voluto (?), proposto (secondo la logica del «prendere o lasciare») e votato dai soli «signori della Sinistra», e auguri (sentiti) per la tenuta della Casa delle libertà!
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