Nasce il cemento ecologico

Italcementi presenta il Tx active, un principio attivo «mangiasmog» in grado di ridurre l’inquinamento

da Milano

Ci sono voluti dieci anni di ricerche e sviluppo, dall’idea alla commercializzazione: esattamente i tempi di un prodotto farmaceutico. In questo caso invece si tratta di un principio attivo da mescolare con il cemento, nato sulla base della fotocatalisi, che è in grado di attaccare e distruggere i più diffusi elementi inquinanti. Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi, nel presentare il «Tx active», questo il nome del nuovo prodotto, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione, essenziale per la sopravvivenza di ogni azienda. In questo caso è molto indicativo che a sviluppare innovazione sia un’azienda che da 140 anni fabbrica cemento, di cui è quinto produttore nel mondo con volumi per 60 milioni di tonnellate all’anno. «Attualmente il nostro tasso di innovazione, ossia il parametro che raffronta il fatturato garantito dalle innovazioni con quello totale, è al 3,5%, vogliamo portarlo al 5%» ha detto Pesenti.
La novità del Tx active - oggi in commercio dopo un’attenta e prolungata sperimentazione - risiede in un principio attivo fotocatalitico per prodotti in cemento capace di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell'aria. Il prodotto è sviluppato intorno alla fotocatalisi, fenomeno naturale in cui una sostanza, detta fotocatalizzatore, modifica la velocità di una reazione chimica attraverso l'azione della luce: sfruttando l'energia luminosa, i fotocatalizzatori inducono la formazione di reagenti fortemente ossidanti che sono in grado di decomporre le sostanze organiche e inorganiche presenti nell'atmosfera.
Grazie a questa reazione sulle superfici trattate con Tx active, elementi come gli ossidi e biossidi d'azoto, biossidi di zolfo, monossido di carbonio vengono trasformati in sali innocui per l'ambiente e la salute. In base a prove di laboratorio appare sufficiente un irraggiamento di soli tre minuti per ottenere una riduzione degli agenti inquinanti fino al 75%.
Nel corso del 2005, ha spiegato Pesenti «sono state prodotte 900 tonnellate di materiale Tx active.

Tra il 2006 e il 2010 l'obiettivo è di quintuplicare la produzione in modo da arrivare a 40mila tonnellate nel 2010». L’investimento complessivo è stato di una decina di milioni. Il nuovo prodotto costerà un euro al chilogrammo.

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