da Raipur (India)
Il cuore è piccolo, è rosso e sospira piano, con un battito che cerca di resistere a tutto, anche a quella strana situazione. La mano sembra quasi più piccola, e sembra sostenere un mondo enorme, infinito. In pratica tutto il suo mondo. Questa è la storia impossibile di una mano, di un cuore e di una bambina. Una piccola bimba indiana.
Lei è nata con il cuore in mano, praticamente un miracolo della natura. Lei è una piccola bambina, che sarebbe stata una tra tante nella sterminata India se non fosse che è diventata unica, con il suo cuore esterno, posizionato tra collo e spalla e tenuto - quansi sentisse naturalmente di doversi salvare - insieme con la mano.
La sorte qualche volta è più amara di quanto sia possibile sopportare. I genitori della piccola sono poveri e quando venerdì hanno saputo che la loro piccola era nata con un cuore fuori posto sono sprofondati nellangoscia più profonda. Non avevano soldi. Non avevano speranze. E soprattutto non capivano. Non sapevano chi pregare e cosa fare. I medici hanno scelto di intevenire gratis e di urgenza. Senza chiedere nulla. Senza domandare.
La bimba ora sta lottando contro la morte. Al suo fianco cè unéquipe di medici italiani. È una sfida, forse non impossibile. I dottori, in camice bianco, dicono che un primo passo è stato fatto. Ed è già una vittoria: «Abbiamo separato il cuore dalla mano, ma ora dobbiamo operarla. Il rischio è grosso, ma realizzare questo piccolo miracolo è più di un sogno».
La piccola è nata venerdì da una famiglia povera di Korba, cittadina dello Stato del Chhattisgarh. «Il suo cuore è collegato al corpo attraverso arterie e vene. La chirurgia è la migliore opzione per inserire il cuore e metterlo al posto giusto - sostiene uno dei dottori -. Cè una forte possibilità che il cuore sinfetti, per questo è necessario operarla velocemente».
La scommessa è di quelle impossibili.
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