Giacomo Susca
Lavorare sul territorio per il bene comune contro un luogo comune: la Milano grigia ed egoista superficialmente dipinta da molti. L'associazione «Milano Bella da vivere» si presenta dopo la costituzione formale del 30 ottobre, al quartiere Barona davanti a oltre 150 persone tra iscritti e simpatizzanti. Non un semplice spin off dell'ultima campagna elettorale a favore del futuro sindaco Letizia Moratti. Coloro che si impegnarono allora nelle liste civiche ora rinnovano l'impegno e allargano il «reclutamento» a tutti i milanesi. Il presidente, Laura Girard, usa un paragone informatico: «Saremo un motore di ricerca per aiutare la collettività a trovare energie e risorse. Un modo per mettere in relazione le associazioni già esistenti, catalizzarne le esperienze per tradurle in progetti».
Pronti gli strumenti per riuscirci. Innanzitutto il sito internet (www.milanobelladavivere.it) che funzionerà da portale verso 54 blog, una newsletter di posta elettronica e una rivista bimestrale diretta da Roberto Pesenti, segretario dell'associazione, che punta alla distribuzione tra le circa 300mila famiglie milanesi. La sede è in via Durini 28, le quote associative partono da 200 euro per i soci senior e da 50 per gli under 30. «Ma non chiamateci l'associazione di Letizia Moratti - tiene a precisare Girard - non neghiamo i rapporti di collaborazione e amicizia che ci legano al sindaco, saremo una formazione trasversale, apartitica, aperta a tutti».
Migliorare la qualità della vita a Milano è un obiettivo da raggiungere attraverso sei «Commissioni di studio» tematiche: protezione sociale e sicurezza, occupazione, efficienza, vivibilità, attrattività culturale e innovazione.
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