Andrea Indini
Lettere e pittura. Parole che sostituiscono i disegni. Frasi su tela. È questa la nuova frontiera varcata dal pittore milanese Natale Galli, ospite fino al 10 febbraio, con la sua personale «Parole, parole, parole» nelle sale espositive di Spazioinmostra, via Gagnola 26. Trenta tele, un solo percorso.
Un viaggio attraverso il quale lartista milanese esplora la possibilità di utilizzare il segno alfabetico e la parola scritta in un contesto pittorico. La mostra delinea un singolare «cammino» che tra canzoni, bar e citazioni dautore (si passa con tutta tranquillità da Jarry ai Sex Pistols, dal Doganiere a Cervantes) Galli riesce a rappresentare immagini fortemente caratterizzate del sincretismo culturale contemporaneo. Non solo. La personale intende essere anche un momento di riflessione sulla ricerca che il pittore ha da tempo intrapreso, una vera e propria crescita artistica che muove verso un nuovo linguaggio artistico il cui risultato non sia semplicemente la somma dei significati e dei simboli degli elementi che lo compongono (la parola, il colore, la materia e la forma) ma diventi, grazie al loro interagire, al gioco del respingersi e dellattirarsi, un momento di espressione libera e superiore.
È da parecchio che Galli ha eletto la parola scritta a protagonista dei suoi quadri. Consapevole del fatto (incontestabile) che le parole sono composte da lettere e che le lettere non sono altro che segni, proprio come quelli pittorici. Non è, infatti, un caso che molte lingue - il greco, in primis - fanno uso di un unico termine per enunciare lattività di chi scrive, disegna o dipinge. Da qui lintenzione di Galli di riportare questi concetti su tela: lartista si trova, in questo modo, a «obbligare» le parole alla stessa disciplina formale di tutti gli altri elementi della sua opera.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.