Economia

Natale magro: per i regali trecento milioni in meno

da Milano

È in arrivo un Natale magro: degna conclusione, sostiene la Confesercenti, di un anno economicamente difficile, in cui il 67% degli italiani ha dovuto «tagliare» diverse voci del bilancio familiare, abbigliamento in primis, ma anche alimentari e spese per la casa. E non sarà la tredicesima a dare l’auspicata spinta ai consumi: secondo le stime dell’associazione dei commercianti, infatti, l’ammontare complessivo delle gratifiche natalizie sarà di 36,596 miliardi dei quali poco meno di 18 miliardi verranno utilizzati per strenne e cenoni, con una diminuzione dell’1,8%, pari a 336 milioni, rispetto all’anno scorso: in particolare, per i regali si spenderanno 248 milioni, il 5% in meno del 2006. Tutto il resto servirà per far fronte alle spese obbligatorie come mutui, bollette e tasse.
Il segno meno, dunque, domina le previsioni di spesa in tutti i settori. A cominciare, ancora una volta, dall’abbigliamento, che registra una contrazione di 8 punti percentuali (dal 35% al 27%) ma la flessione colpisce anche i viaggi (6 punti in meno), auto e moto (meno 3%), mobili ed elettrodomestici (meno 2%). La scure dei tagli non risparmia nemmeno i giocattoli: sotto l’albero saranno il 2% in meno rispetto all’anno scorso.
La conferma arriva dalle interviste ai pensionati, che stanno già ricevendo il bonus natalizio: al sondaggio Confesercenti hanno risposto che intendono risparmiarne la maggior parte - il 45% -, mentre destineranno rispettivamente il 15% e il 20% a regali e acquisti per le festività.
Nulla di nuovo, replicano le associazioni dei consumatori: stretti «tra prezzi in impennata dei generi alimentari, rincari dei carburanti e rialzi di tariffe, soprattutto di energia elettrica e gas», gli italiani non hanno certo voglia di largheggiare nello shopping natalizio. Specialmente quel milione di famiglie alle prese con i mutui, «con rate in aumento di 180 euro al mese», ricordano Adusbef e Federconsumatori.


Secondo il presidente di Codacons, Carlo Rienzi, «l’unica soluzione per salvare il Natale 2007 è un generalizzato calo dei listini di almeno il 10%».

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