Di Natale sembra Zico E Leonardo sembra Benitez

C’è Zico? No c’è Totò (Di Natale), ma è come fosse Zico. E soprattutto non c’è stata l’Inter. Una punizione per farci gustare calcio spettacolo, ricordare a noi (idea di Causio che ci ha giocato insieme) il grande re brasiliano e mostrare la bellezza dell’Udinese. Una punizione all’Inter: tre gol subiti e altrettanti ce ne potevano stare. L’Udinese ha mostrato il bello del giocare, tutto il bello del giocare: movimenti sincronizzati, incroci raffinati, tocchi delicati, gol e quasi gol, individualità.
L’Inter si è fermata, si è fermata la macchina da gol che aveva riavviato il motore con Leonardo. C’è rimasto solo l’invariabile colabrodo difensivo, figlio di quel Samuel finito in infermeria. Questa era l’Inter che affannava Benitez, promettente ma usurata. In certi momenti impotente. Ora tutti diranno: mancava Milito. Dopo Rafa, ne ha fatto le spese pure Leo. Ma la differenza tra Udinese e Inter non va cercata solo nel bel gioco. Per l’una è un credo. L’Inter non se n’è mai preoccupata. I friulani hanno età media molto bassa, gli interisti alta. L’Udinese ha il suo Zico che si chiama Di Natale e un giocoliere soprannominato “maravilla“ che si va a cercare falli e tanti ne prende (ieri pareva quasi una caccia all’uomo). L’Inter ha poca gente disposta a correre nel vuoto e nessun giocoliere che nasconda la palla. C’è Eto’o ma ogni tanto si riposa. L’Udinese ha realizzato 22 punti in casa, l’Inter è alla quarta sconfitta in trasferta. C’è il tanto per capire la differenza.
Sconfitta che rischia di far danni nella rincorsa al Milan. Domenica Leo si ritroverà senza Chivu, Stankovic, Cordoba: squalificati. Branca, prima dell’incontro, ha azzardato che un attaccante potrebbe servire, vista la fragilità di Milito. Meglio sbrigarsi a comprarlo. La partita ha confermato la tesi. La difesa continua a subire gol preoccupanti: Maicon e Castellazzi sono arrivati al pasticcio a rischio autogol. Zapata è sbucato in area sfruttando errori di Pandev e Lucio ed ha pareggiato una partita messa sul versante inclinato. L’Inter aveva Stankovic divorante al tiro: subito un gol, poi il portiere impegnato in parate determinanti. Non è bastato.
Inter, a lungo andare, sempre più spossata e sgonfia. La punizione di Di Natale è stata la chicca che vale il gol 99 in serie A. Il 3-1 di Domizzi ha segnalato l’ennesimo svarione difensivo.

Leo ha chiesto un rigore (Cambiasso) ma anche Cordoba ha fatto franare Sanchez. L’Inter non può aggrapparsi agli alibi, guardi le reti subite (22) e le sconfitte (5 e una partita in meno). L’Udinese non la batteva dal 2004. Bisogna saper leggere i segnali del destino.

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