Nato e Iran, primo incontro dopo 30 anni

Dopo trent’anni senza alcun contatto, un diplomatico iraniano e un rappresentante dell’Alleanza Atlantica hanno avuto la settimana scorsa un «colloquio informale» a Bruxelles. Al centro del faccia a faccia, il nodo dell’Afghanistan. La notizia è stata confermata da funzionari della Nato i quali hanno specificato che si è trattato del primo confronto tra Teheran e la Nato dalla caduta del regime dello Scià nel 1979. Gli iraniani «sono interessati a una possibile cooperazione sull’Afghanistan» e a un confronto sui problemi posti dalla produzione dell’oppio e l’influsso dei rifugiati afghani attraverso i loro confini. Il tema è molto sentito a Teheran visto che il traffico di eroina proveniente dall’Afghanistan è ormai diventato un gravissimo problema sociale in Iran. Un altro funzionario della Nato ha descritto i contatti come «sperimentali», senza specificare se ci fosse un collegamento con la conferenza internazionale sulla situazione in Afghanistan, che si terrà il 31 marzo a L’Aia, sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Proprio la conferenza è il fulcro intorno a cui si sono messi in movimento i rapporti dei paesi occidentali con l’Iran. Per la prima volta Teheran invierà un suo rappresentante. E all’incontro parteciperanno, come d’abitudine, anche gli Stati Uniti. Ieri tuttavia il Dipartimento di Stato Usa ha ridimensionato la portata del vertice con Teheran. Il segretario di Stato Hillary Clinton non ha in programma per il momento incontri «di sostanza» con i rappresentanti dell’Iran, ha reso noto un portavoce. Da parte sua la Russia ha detto di essere disposta a favorire un incontro bilaterale tra i due Paesi sin da oggi, visto che a Mosca si tiene una sorta di prevertice. Il portavoce del ministero degli Esteri russo, Andrei Nesterenko, ha assicurato che se ci sarà una richiesta di una delle due parti verrà fornita la «necessaria assistenza».
Alla conferenza partecipano l’assistente segretario di Stato Usa per l’Asia centrale e meridionale, Patrick Moon, e il viceministro degli Esteri iraniano, Mohammad Akhoundzadeh.

Intanto ieri il portavoce della Farnesina ha commentato la presenza di Teheran alla conferenza dell’Aia: «È un test importante per verificare la disponibilità dell’Iran a esercitare un ruolo costruttivo» per la stabilizzazione dell’Afghanistan.

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