Ma per la Nazionale anoressica di vittorie arrivano i consigli della dietologa

Tanti carboidrati, sennò si riducono i muscoli come a quel fuscello di Montolivo. Dopo i 90' un bel dolce: ma le ciambelle non riescono sempre con il buco come nel 2006. Menu da ospedale per tutti. Il caffè? Solo per noi tifosi annoiati. L'alcool? Solo per i brindisi di «gufo» Cassano

I VERI PROBLEMI. Alle 18.06, mentre ogni buon italiano medio stava smoccolando per il pareggio imbarazzante della Nazionale contro la Nuova Zelanda, l'agenzia di stampa Adnkronos sceglieva di diffondere una notizia: «Sudafrica 2010: esperta Cnr, ecco i cibi per sostenere i nostri campioni». Tutti subito a pensare a ortaggi, uova e pomodori (metaforici, ci mancherebbe: la riconoscenza per il Mondiale 2006 è ancora troppo viva per lasciare spazio al lancio di vegetali marci). E invece no. I consigli erano seri. Mentre i tifosi per ora stanno mangiando solo delusione (eufemismo), la studiosa spiega a Lippi & compagnia cosa mangiare. Una dieta talmente seria che è il caso di riderci su.
PANE E NUTELLA. La dottoressa Emilia Donatiello dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr, convinta - come Feuerbach - che «siamo quello che mangiamo», attacca con una verità di base: «Servono carboidrati e lipidi». E fin qui ci siamo. Bastava guardare la pubblicità della Nutella con le fettazze di pane e cioccolata al raduno azzurro. Non serviva elucubrare sul fatto che «il calcio è un'attività di tipo aerobico-anaerobico alternato» per spiegare la necessità di carboidrati a go-go. Tranquilli, noi continuiamo comunque a trattarlo come un gioco crudele ma divertente.
ITALIANO, SPAGHETTI E MANDOLINO. Insomma, si attacca magnificando i carboidrati. Quelli, per intenderci, ci fanno maledire la bilancia. Se i nostri Azzurri non si ingozzano di pasta, «bruciano» in sostituzione grassi e proteine. Proprio quelle che servono a metter su un po' di muscoli. Ecco dunque che «pane, pasta, riso, pizza e cereali» aiutano a non vedere la propria massa muscolare ridotta. Sarà mica per quello che Montolivo si aggira per il campo magro come Fassino e smunto come un cencio slavato? Si ingozzi di spaghetti, piuttosto. E anche se è bergamasco non si vergogni della pummarola. Anzi, si metta pure a suonare il mandolino, che con quel colorito smorto lo potrebbero scambiare per polacco.
MENU DA OSPEDALE. Ma a parte i soliti carboidrati, cosa dovrebbero mangiare i nostri per evitare di finire bolliti come oggi? «Minestrone o legumi conditi con olio d'oliva, carne magra o pesce arrosto, insalata mista, frutta fresca, e acqua minerale ad alto contenuto salino». Tradotto: portiamoli all'ospedale e lasciamoli nelle sapienti mani delle mense dei nosocomi. A De Rossi, con quella barba da Bud Spencer, una bella porzione di pasta e fagioli; a Di Natale, che deve crescere, tante verdurine; e a Cannavaro, che è anziano, serviamo la sogliola. Che si può masticare anche con la dentiera.
SULLO STOMACO. Altro consiglio illuminante della dottoressa riguarda l'orario: «Evitare di svolgere l'attività in piena digestione». Marchisio, per esempio, che col Paraguay si muoveva alla moviola, magari la smettesse di ingollare scodelle di minestrone prima del match. «Il pranzo - sono le regole - va consumato almeno 3 ore prima del match». Già, anche perché in teoria poi durante la partita ci si aspetta che i campioni in carica facciano un sol boccone degli avversari. L'unico piccolo disguido è che per ora ci siamo tenuti a stecchetto di vittorie.
CALORIE E VELENI. Oltre ai consigli, come yogurt e fette biscottate a colazione, dal Cnr arriva anche un niet: «Bandire grassi, fritture e insaccati. E moderarsi con i formaggi». Tra questi, preferire quelli stagionati. Comunicatelo in fretta a Gilardino, che da due partite viene spalmato dai difensori avversari come lo squaquerone. A fine partita, invece, «una banana o un dolce da forno». Anche se a tutti, soprattutto dopo l'indigestione di kiwi di oggi, farebbe meglio un bel tiramisù. Per Lippi, invece, una ciambella: nel 2006 gli riuscì col buco, ma non tutte riescono così e ce ne stiamo accorgendo. Savoiardi infine per gli juventini Camoranesi e Chiellini, che dopo una stagione amara a Torino dovrebbero intingerli nel vietatissimo zabaione.
A SECCO. Ultimo capitolo del vangelo alimentare secondo Donatiello: le bevande. Bene il latte, «che fornisce triptofano che favorisce il rilassamento». Deve averne fatto uso tutta la nostra difesa sia sul gol di Alcazar del Paraguay, sia su quello di Smeltz con i neozelandesi. Malissimo, invece, «the, caffè o cioccolato, che aumentano la fatica». Quelli, ci scusi Lippi, ma li prendiamo noi tifosi per non addormentarci. E poi ci aggiungiamo una camomilla per non spaccare il televisore all'ennesimo pareggio. Ultima nota: «Divieto assoluto per le bevande alcoliche».

Già, quelle gli Azzurri le hanno scolate nella notte trionfale di Berlino quattro anni fa. E di quelle - ad esser cattivi - abuseranno Cassano e Balotelli se senza di loro questa Nazionale proseguirà su questa strada. Quella dell'anoressia da vittorie.

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